Collescipoli: «Sperperi e opere incompiute»

Federico Pasculli, consigliere comunale del M5S, denuncia «l’abbandono del progetto cultura»

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di Federico Pasculli
Consigliere Comunale M5S Terni

Un semplice campo sportivo sembrerebbe marginale rispetto alle grandi opere incompiute sparse per il nostro territorio, ma per Collescipoli questo è solo l’ultimo di una serie di sprechi e di inefficienze che colpiscono i cittadini del borgo. Quei cittadini a cui era stata promessa nuova vita attraverso lo sviluppo di un polo culturale/universitario, che in realtà ad oggi giace a metà fra le promesse e il dimenticatoio.

Nonostante lo splendido borgo illuminato ci regali ogni anno uno degli eventi musicali più importanti del panorama Jazz nazionale ed europero, grazie allo sforzo esclusivo di privati investitori, al contrario i milioni di euro investisti dal nostro Comune sembrano destinati ad essere polverizzati.

Cosa ne è stato del progetto di rilancio del Borgo tramite il piano cultura/Università per cui il nostro comune investì ben 3 milioni di euro per il ripristino di palazzo Catucci, circa 1,5 milioni di euro per il rifacimento del chiostro di ‘Santa Cecilia’ e circa 1 milione di euro per la manutenzione del palazzo Comunale; cosa ne è stato dei soldi investiti per lavori di rifacimento di altri punti definiti strategici, quali: il parcheggio ex mattatoio, il giardino letterario, l’accesso al lato est, per non parlare poi dei soldi che il nostro comune ha pagato sino ad oggi per l’affitto di un area dove era posto il prefabbricato dell’aula magna, 21mila euro annui?

Nel 2012, in realtà, dopo aver proclamato progetti luminosi, l’amministrazione avallò il trasferimento della facoltà di economia da palazzo Catucci all’ex monastero di San Valentino prima di chiuderla definitivamente.

E pensare che di patrimonio da proteggere e da salvare ce n’è a iosa, a partire dalla custodia del primo organo barocco, realizzato nel 1678 dall’organaio fiammingo Willelm Hermans, oggetto di grande rarità, alle preziose fontanelle in ghisa dell’ex Saffat che sono nel più totale abbandono, seppure capolavori di archeologia industriale, per non parlare del prezioso fontanile medioevale di Fonte Castello (ex mattatoio) che sebbene vincolato dal ministero beni culturali è stato posto in vendita ed oggi è totalmente invaso dai rovi.

Non ha mai ricevuto neanche degna risposta la petizione sottoscritta da ben 182 collescipolani riguardo ai disagi di una pavimentazione incompiuta e disastrata dato che il borgo presenta strade con vere e proprie voragini.

C’è poi il caso dei libri preziosi per un valore di 500 mila euro trafugati dalla libreria storica dello stesso Borgo e mai ritrovati, vicenda sul quale penderebbe anche un’indagine di cui però non si è avuto più notizia.

In realtà a noi sembra chiaro come la nostra amministrazione abbia deciso di spegnere i riflettori sul borgo più luminoso della nostra città. Un paradosso vestito dall’incapacità di portare a termine progetti, e di completare investimenti minimi.

L’esempio più becero è il campo sportivo polifunzionale Luigi Feliciangeli, un campo destinato a quei ragazzi che oggi non hanno altre alternative di aggregazione oltre la strada, costretti a trasformare pensiline in porte da calcio e continuare a sognare un posto che in realtà gli spetta da tempo, ma che la nostra amministrazione non ha ritenuto di dover completare. Ma davvero vale così poco la dignità dei giovani di un Borgo?

Due porte, due canestri. quattro strisce bianche è forse chiedere troppo anche in questo caso?

Ma nulla è più normale dell’incompiuto in questa città e forse è questa la vera coerenza di questa amministrazione e della giunta che la guida.

Basta guardare le opere appese all’incertezza di chi gestisce le nostre risorse, Fontana, Verdi, Cardeto, Casa delle Musiche, e molte altre che sarebbe troppo lungo elencare, talvolta piccole come un campo chiuso in faccia a chi vorrebbe entrarci da tempo.

Chiediamo infine anche a chi ha il compito di investire nel territorio e nelle infrastrutture di questa città di farlo con lungimiranza e amore verso la comunità, su progetti concreti che offrano una possibilità di crescita, vigilando sui lavori nei quali si è investito per conto dei cittadini.

Lo scopo delle fondazioni non è di certo quello di salvare i conti disastrosi dei bilanci dei comune o la faccia dei partiti politici, ma dare dignità e aiutare a gettare le basi per un futuro migliore dei cittadini di questa città, magari mantenendo gli impegni, anche se si tratta di un piccolo campo sportivo di periferia.

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