Coltivazioni amatoriali vietate: «Eppure importanti»

Covid-19, Malvetani scrive alla Regione: «Prevedere un’ordinanza per consentire anche le attività non professionali»

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«Ad oggi, alla luce dei provvedimenti governativi, è possibile esercitare le attività agricole solo in forma professionale (Iap e coltivatori diretti) o, comunque, da possessori di partita Iva iscritti in Camera di commercio. Negli altri casi non è al momento consentito». I quesiti sul fatto se sia permesso o no recarsi nei propri terreni agricoli – condotti ‘amatorialmente’ per le necessità casalinghe, qualora non siano vicini alla propria abitazione – si rincorrono ormai da settimane, a rispondere in maniera chiara è Giuseppe Malvetani, sindaco di Stroncone ma anche presidente di Confagricoltura Terni.

EMERGENZA CORONAVIRUS – UMBRIAON

L’esempio di Lazio e Toscana

«Molte persone, in questi giorni, ci hanno contattati» spiega Malvetani, che ha scritto all’assessore regionale alle politiche agricole e agroalimentari, Roberto Morroni, per portare all’attenzione questo aspetto, sottolineando il fatto che «tali attività agricole amatoriali (orti privati, coltivazioni a uliveto o vigneto, ecc.), largamente diffuse nella nostra regione, costituiscono per molte famiglie, ancorché non esercitate professionalmente, un importante supporto all’economia domestica». «Ho chiesto – prosegue Malvetani -, alla luce di quanto sopra, se, come già altre regioni limitrofe quali Lazio e Toscana, anche l’Umbria abbia in programma una ordinanza regionale per consentire tali attività, pur nel rispetto di tutte le varie misure previste dai provvedimenti governativi».

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