Comune Terni, swap: «Tasso da rinegoziare»

Bilancio consolidato 2018, partita la discussione in III° commissione. Focus sui contratti derivati: «Paghiamo il 3,75%, usurario. Serve rincontrattare con la banca»

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di S.F.

Un’ora di discussione preliminare e poi la decisione di aggiornamento – si proseguirà tra mercoledì e giovedì con ogni probabilità – ad una successiva seduta. La materia è tecnica ed i consiglieri vogliono vederci chiaro: venerdì pomeriggio a palazzo Spada è iniziato il confronto in III° commissione consiliare sul bilancio consolidato 2018, fondamentale in particolar modo per dare seguito all’annuncio di stabilizzazione delle precarie dei servizi educativi comunali. A relazionare sui conti l’assessore al ramo Orlando Masselli e la dirigente alle attività finanziarie Stefania Finocchio: focus in particolar sui contratti di finanza derivata.

IL BILANCIO CONSOLIDATO 2018: DOCUMENTO

Simonetti, Gentiletti e Pasculli

Il ritardo ed il perimetro di consolidamento 

Dopo qualche minuto – al centro dell’attenzione i vari passaggi in consiglio che hanno coinvolto Patrizia Braghiroli, uscita dal M5S, e Valeria D’Acunzo, transitata dal Gruppo Misto alla Lega – di confronto sulle ultime vicissitudini, è scattato il confronto sulle quasi 100 pagine di documento. Innanzitutto è stato ricordato – le maestre ne sanno qualcosa – che l’approvazione in giunta è arrivata in ritardo «a causa del dissesto e del lavoro precedente su altri documenti» e che il gruppo di amministrazione pubblica da tenere in considerazione per il consolidato è mutato: dall’esercizio 2018 sono considerati irrilevanti i bilanci che per alcuni parametri (totale attivo, patrimonio netto, ricavi) presentano un’incidenza inferiore al 3% (era il 10%) per gli enti locali. Risultato? I soggetti coinvolti sono passati a da 5 a 13. Si tratta di Asm, TerniReti, FarmaciaTerni (tutte partecipate al 100%), Sii, Umbria Digitale Scarl, Sviluppumbria, GreenAsm, Umbria Energy, Umbria Distribuzione Gas, Consorzio Villa Umbra, Tns in liquidazione, fondazione Ceffas (100%) e fondazione Teatro stabile dell’Umbria. Federico Pasculli (M5S) ha chiesto lumi sul risultato del conto economico 2018: c’è l’utile pari a 9 milioni 260 mila euro contro la perdita del 2017 di 4 milioni 24 mila euro. Differenza di 13 milioni – è stato specificato – a causa del diverso quadro generale.

IL DISAVANZO DA 5-6 MILIONI

Il nuovo perimetro di consolidamento

Swap e tasso elevato: «Usurario, rinegoziare»

Prima di votare l’aggiornamento alla settimana prossima, sia la Finocchio che Masselli ci tengono – su sollecitazione – a chiarire un paio di questioni sui contratto di finanza derivata (swap). ne sono in corso due conclusi con la Bnl dal 2002 al 2007: l’assessore al bilancio ne ha approfittato per far sapere che c’è una situazione da modificare. «Il Comune di Terni sottoscrisse anni fa un contratto di finanza derivata, già a suo tempo era stato rinegoziato a dei tassi che rispetto a quelli originali sembravano positivi. Il contesto attuale è diverso. Noi paghiamo il 3,75% è un tasso usurario e ho già dato mandato di contattare la banca emittente per la richiesta di ricontrattazione. Questo tasso nasce da una transazione già avvenuta (2016 con trasformazione in plain vanilla, ndr), ma questo per me non è ostativo alla procedura». Si parla di un importo originario da 21 milioni 862 mila euro e uno attualmente in ammortamento per 17 milioni 456 mila euro: «Spero che avrò il sostegno di tutti perché stiamo parlando di risparmiare diversi soldi», ha chiuso Masselli. Se ne riparlerà. Intanto il via libera dal consiglio per il consolidato dovrebbe arrivare il 22 ottobre, come garantito alle precarie Sec.

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