di S.F.
Dal luglio 2019 al maggio 2020, otto incontri per cercare di venirne a capo ed evitare il prolungarsi della diatriba. Niente di tutto ciò perché le «conclusioni riportate non hanno raggiunto l’obiettivo di pervenire ad una composizione bonaria delle criticità emerse dal rapporto concessorio». Quasi un anno di interlocuzioni senza centrare lo scopo: ‘fumata nera’ tra il Comune di Terni e la Corso del Popolo S.p.A. in merito all’intervento di completamento in attuazione del piano particolareggiato. Storia che inizia quindici anni fa.
COMUNE-CORSO DEL POPOLO SPA: DEBITO FUORI BILANCIO DA 513 MILA EURO. LA STORIA
Il tentativo a vuoto
In origine per l’amministrazione comunale si sono occupati della vicenda l’ex dirigente Marco Fattore (ora attivo a Pesaro), il collega ai lavori pubblici Piero Giorgini e il funzionario della direzione polizia Locale-Mobilità Valter Giammari. Al centro dell’attenzione la concessione del 2005 ed i cinque atti aggiuntivi stipulati negli anni successivi per la costruzione del parcheggio multipiano (il problema in particolar modo è qui, nei ricavi), la realizzazione dell’edificio per gli uffici comunali – il ‘Pentagono’ – e le opere di urbanizzazione con project financing e Piano economico finanziario: come noto la lamentela della società riguarda proprio la mancanza di equilibrio del Pef e la necessità di ristabilirlo. Con tanto di diffida (dicembre 2018) e domanda di arbitrato contro il Comune , con secco ‘no’ dell’amministrazione nell’aprile 2019. Da qui la creazione del tavolo tecnico per capire come muoversi. Fallito.
ATC – CORSO DEL POPOLO: I DETTAGLI
Su cosa ci si è confrontati
In sostanza le parti si sono confrontate sulla possibilità di trovare una condizione di equilibrio del Piano economico-finanziario, anche in considerazione della messa in liquidazione di Atc e il contenzioso che si è sviluppato nel corso del tempo: «L’obiettivo del tavolo – fanno sapere dalla Corso del Popolo S.p.A. – era di valutare ed eventualmente proporre soluzioni, ma non è stata trovato un accordo». Da ricordare che l’Organo straordinario di liquidazione ha già accertato un debito fuori bilancio da poco più di 513 mila euro per un credito della società – di mezzo c’è il V° atto aggiuntivo della concessione 2005 – nei confronti del Comune legato ai maggiori oneri di costruzione. Nodo ancora da sciogliere.