Terni, ok al bilancio consolidato: ‘taglio’ Umbria Distribuzione Gas da perimetro

Lunedì l’approvazione con oltre un mese di ritardo: l’intreccio Udg-Terni Reti-Asm ed i problemi. Risultato d’esercizio da 4 milioni: -82% rispetto al 2019

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di S.F.

Il ritardo è sostanzioso e nei giorni scorsi c’è chi lo ha fatto notare. Fatto sta che l’amministrazione comunale di Terni è riuscita a chiudere il cerchio sul bilancio consolidato 2020 tra diverse difficoltà, in primis per la situazione che si è venuta a creare con Umbria Distribuzione Gas: il via libera è arrivato nel primo pomeriggio di lunedì ed il passaggio in consiglio comunale per l’approvazione dell’assise è previsto tra un paio di settimane. Il risultato d’esercizio è quantificato in poco più di 4 milioni di euro contro i 22 registrati nel 2019, con un decremento superiore all’82%.

IL BILANCIO CONSOLIDATO 2020 – DOCUMENTO

Palazzo Spada

Tripla esclusione

Il problema si è registrato a causa del ritardo delle società partecipate nell’approvazione del bilancio. Ci sono novità nell’ambito del perimetro di consolidamento – c’è stato uno specifico atto di giunta a fine ottobre in tal senso per l’aggiornamento – preso in considerazione per chiudere la partita contabile: il calcolo dei parametri ha sancito l’esclusione della fondazione teatro stabile dell’Umbria e del consorzio scuola umbra di amministrazione pubblica. Il ‘taglio’ più rilevante tuttavia è un altro ed è legato alla nota vicenda di Umbria Distribuzione Gas.

Il guaio Udg ed il passaggio nella delibera sul perimetro di consolidamento

Situazione contorta

Udg è la società che sta gestendo il servizio di distribuzione del gas naturale sul territorio comunale – stipula del contratto nel 2007 con Comune e Terni Reti – e l’accordo è scaduto nel 2019. Da quel momento il rapporto è proseguito in proroga e, in estrema sintesi, è scattata la contesa perché Udg ha rivendicato il diritto alla riduzione del canone di concessione per il cambiamento del contesto economico. Non solo. Palazzo Spada ha fatto presente che Udg ha smesso di corrispondere a Terni Reti quanto dovuto da febbraio 2020: il credito maturato è di poco inferiore ai 6 milioni di euro. Da qui i problemi sono aumentati e il Comune, da titolare del servizio, ha escosso la garanzia rilasciata all’epoca della stipula (ex San Paolo Imi S.p.A.) rappresentata da una fidejussione a prima richiesta da importo massimo di 2,5 milioni. Risultato? Procedimenti in essere al tribunale di Terni, decreto ingiuntivo, ricorso e richiesta di inibizione dell’escussione. Discreto caos.

Grazia Marcucci, dirigente alle attività finanziarie

Il tentativo e la critica

In definitiva la condotta di Udg – si legge nel documento istruttorio – per il Comune «va reputata illegittima e suscettibile di ledere la situazione economico-finanziaria della società a totale partecipazione pubblica Terni Reti srl, oltre che, in via indiretta, la situazione economica, finanziaria e patrimoniale del Comune di Terni». In tal senso l’amministrazione si «è sin da subito adoperato nei confronti della propria partecipata Asm Terni, esercitando le prerogative connesse al controllo societario al fine di cercare di indurre Udg rivedere la propria posizione». Niente da fare. Il progetto di bilancio 2020 di Umbria Distribuzione Gas è stato modificato e approvato dal Cda lo scorso ottobre: «Alla data del presente provvedimento – viene specificato – il Comune di Terni non è formalmente a conoscenza dei contenuti del nuovo progetto di bilancio di esercizio 2020 della società; si ha ragionevole dubbio circa la corretta contabilizzazione da parte di Udg delle poste relative ai canoni di concessione; per tutto quanto sopra premesso, il bilancio non può essere ritenuto veritiero e corretto e pertanto non può essere utilizzato ai fini del calcolo dei parametri di irrilevanza». Risultato: non inclusione nel perimetro di consolidamento in quanto «determinerebbe una distorsione nella rappresentazione veritiera e corretta del risultato e si è, quindi, nell’impossibilità di reperire le informazioni necessarie al consolidamento in tempi ragionevoli e senza spese sproporzionate».

Il consolidato 2020 ed il confronto con il 2019

Il ritardo

Dunque – viene sottolineato – l’operato della società Udg «ha determinato un sensibile ritardo nell’approvazione del bilancio di esercizio 2020 della società Asm Terni S.p.A., partecipata al 100% dal Comune di Terni e socia di Udg per una quota pari al 40% del capitale sociale». Asm ha approvato il suo bilancio il 20 ottobre: «La predisposizione del bilancio consolidato in assenza del bilancio di esercizio 2020 della società Asm avrebbe causato una rappresentazione non veritiera e corretta della gestione finanziaria, patrimoniale ed economica della complessiva attività svolta dall’ente attraverso le proprie articolazioni organizzative». Si arriva infine al semaforo verde odierno con oltre un mese di ritardo rispetto al 30 settembre, termine ultimo originario per l’approvazione del consolidato del Comune. Nel perimetro ci sono Asm, Terni Reti, FarmaciaTerni, Sii, Umbria Digitale Scarl, Sviluppumbria, GreenAsm, Umbria Energy, Consorzio Tns in liquidazione e fondazione Ceffas. Il rendiconto di gestione, i numeri ed i pareri (c’è l’ok del collegio dei revisori) saranno ora approfonditi in III commissione consiliare.

La conclusione tecnica: decremento di 18 milioni

«Il bilancio consolidato del gruppo Comune di Terni – si legge nella relazione – evidenzia per l’annualità 2020 un risultato
d’esercizio di euro 4.021.411,78, registrando un decremento di circa 18 milioni rispetto all’anno precedente. Tale diminuzione è dovuta in parte ad un peggioramento del risultato della gestione caratteristica, d’altra parte ad una stabilizzazione della gestione straordinaria rispetto all’anno precedente. L’incidenza delle spese del personale rimane pressoché stabile al 25,9 sul totale dei costi. Scende il valore delle immobilizzazioni così come quello dell’attivo circolante. Dato importante è che il coefficiente di indebitamento del gruppo pubblico Comune di Terni cala ancora a 1.29 rispetto all’1.58 del 2019 confermando così il trend in discesa».

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