di Fra. Tor.
A Terni non si placano le polemiche attorno al bando regionale – 1 milione e 100 mila euro, in scadenza il prossimo 15 aprile – per la concessione dei contributi per la creazione di un ‘centro commerciale naturale’, anzi. Mercoledì mattina, Confesercenti ha presentato pubblicamente il proprio progetto ‘alternativo’ per la partecipazione al bando e si è tolta qualche sassolino dalla scarpa.
‘Terni in centro’ «Dopo esserci distaccati dal progetto comune con le altre associazioni di categoria – Confcommercio, Confartigianato e Cna – siamo andati avanti per la nostra strada portandone avanti uno nostro», spiega il presidente di Confesercenti Umbria, Italo Federici. «Abbiamo costituito un’aggregazione e presenteremo la nostra idea di centro commerciale naturale». ‘Terni in centro’, è questo il nome del progetto.
Una scoperta Lino Busà, presidente Confesercenti nazionale, fa un passo indietro: «Nel luglio del 2014, insieme a Italo Federici, abbiamo incontrato il presidente di Confcommercio per proporgli un’iniziativa comune nell’ambito del bando. In quella sede ci è stato risposto di no perché a Terni non si conoscevano ancora tutti i dettagli». Qualche tempo dopo, alla presentazione ufficiale del bando, «abbiamo fatto una strana scoperta. Ad illustrarlo, insieme ad altri, c’erano proprio alcuni esponenti di Confcommercio». Si sono trovati, quindi, di fronte quello che Busà definisce «un ‘piatto preconfezionato’ e Italo Federici ha dovuto prendere per buono ciò che c’era». Questo, unito ad altri motivi «lo ha portato ad abbandonare il progetto comune».
Un’aggregazione «Al momento – spiega Busà – ci presentiamo come semplice aggregazione, perché il bando lo prevede. Dal momento in cui saremo identificati come vincitori, perché sarà così, visto che il nostro progetto è vincente, avremo trenta giorni di tempo per decidere se costituire un’associazione o un consorzio. Per ora il nostro orientamento è verso la costituzione di un’associazione». Ma una cosa la vuole sottolineare subito: «La nostra non è un’iniziativa di serie B».
Ricorso al Tar A febbraio 2015, nel bando regionale umbro, secondo Lino Busà, «sono state escluse categorie, come i box commerciali su aree pubbliche e, quindi, le attività del mercato coperto, aggiungendo, invece, i cinema». Confesercenti, con il sostegno di alcuni avvocati, sta valutando «se fare ricorso al Tar per questo». Allo stesso tempo, «andiamo avanti con il nostro progetto».
Un ‘centro’ appetibile Lo scopo «della nostra partecipazione – dice ancora il presidente di Confesercenti nazionale – è di rendere il più appetibile possibile il ‘centro commerciale naturale’, attenendoci ovviamente alle caratteristiche richieste dal bando che prevede almeno cinque progetti comuni, riguardanti i sistemi per l’accesso Wi-fi gratuito a internet, il portale web per il commercio elettronico e per la promozione, la fidelity card, marchi, brand, loghi, elementi caratteristici e portali di ingresso».
L’aggiudicazione del bando «Rappresentiamo più di 30 imprese del territorio come previsto dal bando, alle quali al momento non chiediamo il contributo pubblico a fondo perduto – 6 mila euro che verranno rimborsati per il 60% dai fondi del bando – perché, per questo, aspettiamo prima di aggiudicarcelo». A tal proposito, un ulteriore problema potrebbe emergere al momento dell’aggiudicazione. «Qualora il vincitore del bando non avesse bisogno dell’intera cifra per realizzare il proprio progetto, i soldi rimanenti andranno di diritto al secondo progetto presentato. Si verrebbero, così a creare due ‘centri commerciali naturali’, mischiati fra loro all’interno delle vie del centro. Immaginate la confusione che si creerebbe».
LE PAROLE DI LINO BUSÀ: IL VIDEO
Un lavoro utile Per questo motivo, Busà, conclude dicendo che, dal momento in cui si aggiudicheranno il bando non potranno «non tener conto di quei commercianti che avranno partecipato ad altre iniziative. Per far questo, però, il comune di Terni dovrà fare quello che non ha fatto fin’ora, trovando una sintesi tra le varie iniziative in campo, per un lavoro utile alle imprese, ai commercianti e alla città».
Confcommercio Raggiunto telefonicamente da umbriaOn, Ivano Rulli, presidente di Confcommercio, alle parole di Lino Busà, risponde molto chiaramente: «I fatti parlano da soli. Abbiamo sempre fatto le cose alla luce del sole, unendo le nostre forze a quelle di altre associazioni di categoria. Se Confesercenti non ha voluto partecipare è un problema suo». Rulli sottolinea che «sia ieri che oggi noi siamo stati chiari e onesti. Siamo persone di parola, che rimane la stessa nel tempo. Purtroppo non ci confrontiamo con chi è come noi. Chi vuole capire, capisca».