Consultorio Terni, Pd: «Soluzioni del tutto insufficienti. Destra lontana dai problemi reali»

I Dem intervengono dopo la bocciatura dell’atto proposto in consiglio comunale da Maria Grazia Proietti: «Esito della nuova alleanza con Ap»

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della segreteria del Pd di Terni

Lunedì il gruppo Pd, attraverso l’atto illustrato dalla consigliera comunale Maria Grazia Proietti, è tornato a chiedere azioni rapide affinché il consultorio di Terni sia messo in grado di svolgere la sua funzione con efficacia, cosa evidentemente impossibile senza medici ginecologi che coprano l’orario del servizio. Il centrodestra ha votato insieme ai nuovi compagni di viaggio di Ap, contribuendo a rimandare la discussione in commissione. Ricordiamo che la (non) soluzione trovata dalla Usl Umbria2, inefficace e temporanea, prevedeva, in tempi peraltro non certi, la copertura del servizio per una manciata di ore settimanali con medici con contratti esterni, pensionati.

Tutto questo spinge a riflessioni profonde sul sistema che ruota intorno alla salute sessuale e riproduttiva delle donne: il supporto ginecologico non può essere gestito come se fosse una concessione, fornire un servizio minimale di copertura (alcune ore in alcuni giorni), né essere erogato a singhiozzo. Il servizio, peraltro dell’ultimo presidio rimasto in città, deve essere efficiente e presente in maniera organica nella comunità cittadina.

In un momento in cui le persone vedono diminuire sempre più gli spazi di assistenza pubblica in luogo di quella privata, l’assistenza ambulatoriale di prossimità è indispensabile. Non puó che saltare agli occhi l’incoerenza di azioni e posizioni totalmente ideologiche e sempre paternalistiche sui temi della salute sessuale e riproduttiva delle donne, sulla ricerca continua di nuovi ostacoli per l’accesso all’ivg, mentre gli spazi deputati anche alla prevenzione e all’informazione vengono costantemente lasciati senza il presidio di professionisti deputati. Paradossale inoltre che la stessa destra che parla di sostegno alla natalità, non metta a disposizione alcuna risorsa a sostegno delle donne e non investa sulla loro salute riproduttiva, su visite ambulatoriali e screening.

Questa tendenza va invertita, a partire dalle prossime elezioni regionali, affinché si possa esprimere una classe dirigente consapevole che riparta dalla vita delle persone, a cominciare dai momenti di maggiore fragilità. La via che invece prefigura la fresca alleanza Tesei-Bandecchi sembra andare nella direzione opposta, quella della sanità privata che penalizza i cittadini tutti, tra cui le ragazze e le giovani donne che si rivolgono al consultorio anche perché con minori mezzi economici e possibilità.

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