La ricetta per ripartire. Santopadre: «Tornare in campo ad agosto»

Il presidente del Perugia propone di ‘unire’ la stagione in corso a quella prossima, con una pausa di 15 giorni

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L’equazione è semplice: se si ferma tutto si fermano anche i pagamenti degli stipendi e quindi il sistema regge; se, viceversa, si obbligano le società a tornare in campo con mille adempimenti e test, senza peraltro garanzia di ‘rischio zero’, si porta a termine un campionato comunque falsato e si rischia di far collassare il sistema in caso di nuove positività. Ne ha parlato il presidente del Perugia Massimiliano Santopadre, che (in numerose interviste a giornali e tv) fa anche una controproposta.

«Si riprende solo per evitare ricorsi»

«Quello che si sta cercando di fare è rivolto solamente all’assegnazione dei vari titoli, per paura delle cause che potrebbero arrivare a seguito di una sospensione dei campionati. Proprio per questo motivo la Figc ha iniziato a lavorare al famoso protocollo sanitario necessario per la ripresa dell’attività. Un protocollo, questo, che è impossibile da attuare sia in Serie B che in Serie C e che per la cui attivazione sarà necessario un investimento di circa 400mila euro per ogni club».

«Dobbiamo ricominciare? I soldi per i test ce li dia la Figc»

«Per questo motivo mi chiedo perché la Federcalcio non abbia ancora pensato ad attivarsi per sostenere le società in questa spesa resa da lei stessa obbligatoria. Il calcio italiano non è composto solo da società danarose, ma anche da realtà blasonate e virtuose che hanno contribuito a fare la storia del calcio italiano e che permettono alle nostre competizioni di essere riconosciute fra le migliori al mondo pur senza vincere trofei».

Ricominciare alla fine dell’emergenza

«La mia proposta è stoppare il campionato, senza promozioni né retrocessioni, poi dal primo luglio tutti in ritiro, dal primo agosto si giocano le partite rimanenti, poi 15 giorni di vacanza e via alla nuova stagione da chiudere entro il 30 giugno 2021». Una ipotesi che ha comunque diverse problematiche, a partire dal fatto che non si sa davvero quando questa emergenza finirà: c’è addirittura chi dice che a settembre potrebbe esserci una nuova impennata dei contagi. Poi c’è il discorso della ‘soluzione di continuità’ fra un torneo e l’altro. E le proteste di squadre come il Benevento che, di fatto già in A, si ritroverebbero intrappolate nella serie cadetta ancora per qualche mese.

L’aiuto da parte dei tifosi

In questo periodo critico c’è anche però un aspetto positivo: «I tifosi sono stati straordinari, pur avendo mille problemi hanno comunque trovato la forza di andare a distribuire mascherine e raccogliere fondi. Hanno sempre una mano tesa nei confronti di chi è in difficoltà».

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