Covid a Terni, il punto del primario: «Situazione ancora sotto controllo»

Intervista a Michele Palumbo, direttore del reparto di malattie infettive del ‘Santa Maria’: «Velocità di diffusione ancora limitata»

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In una fase in cui i contagi da Covid-19 in Umbria, e a Terni, hanno ripreso a crescere, abbiamo intervistato il primario del reparto di malattie infettive dell’azienda ospedaliera ‘Santa Maria’ di Terni, Michele Palumbo.

SPECIALE CORONAVIRUS – UMBRIAON

Dottor Palumbo, qual è la situazione clinica degli attuali ricoverati con Covid-19 presso il reparto che lei dirige?

«Degli attuali 10 ricoverati per infezione da SARS-CoV-2, un solo paziente ha sviluppato una insufficienza respiratoria di grado moderato e, dopo 4 giorni trascorsi in rianimazione, è stato in ventilazione assistita non invasiva in reparto, per poi tornare in rianimazione ma senza essere intubato. Gli altri pazienti ricoverati, nonostante il quadro radiologico di polmonite interstiziale, hanno avuto solo una sintomatologia prevalentemente febbrile in via di risoluzione».

Al momento la situazione negli ospedali sembra non aver risentito troppo dell’incremento di casi registrato anche sul nostro territorio. Come possiamo commentare questo aspetto?

«Rispetto a marzo abbiamo una conoscenza molto più ampia della circolazione del virus nel territorio. A marzo si sono manifestati direttamente pazienti gravemente malati: evidentemente il virus già circolava a nostra insaputa, di conseguenza, anche se il numero di soggetti positivi con lieve sintomatologia è in aumento, probabilmente non ha ancora raggiunto la quantità critica per produrre manifestazioni più gravi tali da richiedere il ricovero».

Sul piano organizzativo, quali sono le misure previste nel caso dovesse incrementare il numero dei ricoveri?

«Oltre a mantenere inalterata la disponibilità di posti letto rispetto ai momenti più critici, sono in realizzazione i piani di ampliamento che hanno la finalità di accogliere i pazienti già positivi e quelli sospetti di aver contratto l’infezione esclusivamente nella struttura di malattie infettive. L’obiettivo è quello di creare un polo di malattie infettive esterno al corpo ospedaliero centrale, che potrà restare pulito da qualsiasi evento epidemico per continuare a garantire la regolare attività terapeutica e assistenziale. Già abbiamo aumentato i posti letto passando da 12 a 22 e presto, grazie ad una riorganizzazione logistica che prevede anche il trasferimento, in corso, di oncoematologia, ci sarà spazio per creare posti aggiuntivi».

Sul piano epidemiologico, molto si è detto sui contagi di persone per lo più giovani rientrate dalle vacanze. Una dinamica che, a suo giudizio, fa temere un ulteriore incremento dei casi nelle prossime settimane?

«I casi aumentano giornalmente, prevalentemente sono giovani, come è inevitabile in una situazione di aumentata mobilità. Importante è la velocità di diffusione del virus che in questo momento appare limitata, praticamente ci sono solo focolai circoscritti con manifestazioni cliniche di gravità limitata».

 

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