Covid ai livelli di aprile: «Nessun ‘caso Terni’»

Intervista al direttore sanitario della Usl 2 Camillo Giammartino: «Situazione ospedali ancora ‘normale’. Positivi intercettati prima. Ora la sfida è la vaccinazione antinfluenzale»

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L’ascesa dei contagi preoccupa, anche a Terni dove fra venerdì (108 casi attuali) e sabato (105 in ragione delle guarigioni) è stato nuovamente superato il massimo della scorsa primavera, ‘prima fase’ del Covid, quando il 5 aprile erano stati contati al massimo 91 positivi. Nel abbiamo parlato con il direttore sanitario della Usl Umbria 2, Camillo Giammartino, il cui punto di vista sulla situazione epidemiologica del territorio è ‘totale’.

UMBRIAON – SPECIALE CORONAVIRUS

«Numeri in ascesa ma la situazione dei ricoveri non allarma»

«In realtà – spiega Giammartino – non esiste un ‘fenomeno Terni’, città che non si discota da altre realtà italiane in maniera significativa. L’ascesa dei contagi è piuttosto un dato generalizzato che sta interessando l’Italia e, prima di noi, il resto d’Europa e direi del mondo. La differenza principale, rispetto a marzo/aprile, è che al momento la fascia più interessata dal virus è quella giovane. C’è, è vero, una tendenza in aumento per ciò che riguarda l’età media delle persone ricoverate, ma si tratta di qualcosa di inevitabile. Per ora sta reggendo appieno la rete sanitaria territoriale: crescono casi e contatti ma non sta aumentando allo stesso modo il numero dei ricoveri e soprattutto delle terapie intensive. È comunque plausibile che, sulla scorta dell’esperienza dei mesi scorsi, a livello regionale vengano predisposti piani di ampliamento per fronteggiare eventuali situazioni emergenziali, anche per ciò che attiene le terapie intensive».

Lo sforzo della sanità

Ogni giorni nuovi casi e, quindi, nuove indagini epidemiologiche che individuano contatti, applicano isolamenti, dispongono tamponi. Un lavoro a carico della Usl che non si è mai fermato e che ora è ripreso a ritmi da capogiro: «Si tratta di un impegno notevole – spiega il direttore sanitario dell’azienda sanitaria Umbria 2 – che riguarda in particolar modo il dipartimento di igiene e prevenzione, che deve provvedere alle indagini epidemiologiche e quindi ricostruire tutti i contatti di ciascun positivo, e dai distretti che devono eseguire quotidianamente un numero di tamponi sempre più consistente. Con il passare dei giorni sarà sempre più forte anche il coinvolgimento dei medici di medicina generale, il cui carico di lavoro tenderà ad aumentare. Qui, però, vorrei ringraziare tutti i giovani medici delle USCA (Unità speciali di continuità assistenziale, ndR) che stanno svolgendo un’opera preziosa e, senza esagerazioni, indispensabile: come si dice ‘in prima linea’».

La capacità di ‘stanare’ positivi

Un altro dei temi è l’evoluzione della capacità di intercettare i positivi, incrementata – anche fosse solo per l’esperienza maturata – rispetto alla scorsa primavera: «Mentre a febbraio, marzo e aprile il paradigma era rappresentato da sintomi piuttosto evidenti, come difficoltà respiratorie e febbre, con la tendenza a trascurare situazioni molto più sfumate che non venivano considerate ‘sospette’, oggi i tamponi intercettano per la maggior parte pazienti asintomatici e c’è una spia di circolazione virale che sicuramente viene ‘accesa’ molto prima. Sì, la capacità di intercettare soggetti positivi è aumentata, anche presso fasce di popolazione meno deboli e che spesso non presentano sintomi significativi».

«Vaccinatevi»

L’autunno è appena iniziato e con esso arriveranno raffreddori, mal di gola e i ‘malanni’ tipici del periodo. Distinguerli dal sospetto-Covid non sarà facile: «Ma ciò che conta – conclude Giammartino -, ed è la prossima sfida che riguarda tutti, anche la popolazione in età pediatrica, è quella della vaccinazione anti influenzale. Vaccinarsi, soprattutto quest’anno, sarà fondamentale per combattere il virus. L’individuazione dei casi ne trarrà beneficio e con ciò la capacità di isolarli. In attesa che, prima o poi, l’emergenza finisca».

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