«Falsità» e protesta dal prefetto di Terni: la ‘pax Covid’ è a rischio

Carissimi, Nicchi e Pace: «Sulle strutture di Terni, Narni e Amelia c’è procurato allarme». Le opposizioni: «Studiate prima di parlare»

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«Abbiamo richiesto un incontro al prefetto di Terni, Emilio Dario Sensi, per parlare dell’emergenza sanitaria»: lo annunciano i consiglieri regionali di Fratelli d’Italia, Eleonora Pace, e della Lega, Daniele Nicchi e Daniele Carissimi, aggiungendo che «la crisi pandemica che sta affrontando la nostra Regione ha assoluta necessità di trasparenza, verità e senso di responsabilità da parte di tutti. Ma soprattutto di informazione corretta e trasparente».

SPECIALE COVID – UMBRIAON

Attacco alla politica

«Incontro che si rende necessario – spiegano i consiglieri Pace, Nicchi e Carissimi nella lettera inviata al prefetto – a seguito del susseguirsi di ripetute dichiarazioni che continuano a rincorrersi sulla stampa e sui social network, rispetto all’effettiva funzionalità dei presidi ospedalieri presenti nella nostra provincia e in particolar modo riguardanti l’azienda ospedaliera di Terni e gli ospedali di Narni e Amelia. Risulta irrinunciabile – proseguono – segnalare tale incresciosa circostanza, denunciando una situazione di procurato allarme tra la popolazione e che, spiace sottolinearlo, è sempre più spesso originata anche da dichiarazioni demagogiche e fuorvianti di esponenti politici a vari livelli. Abbiamo quindi richiesto – concludono – un incontro al prefetto, al fine di approfondire insieme tutte le questioni legate alla riorganizzazione della nostra sanità pubblica, nel tentativo di offrire una verità inconfutabile ai nostri concittadini che hanno bisogno di percepire la piena efficienza delle strutture sanitarie a loro tutela».

Le opposizioni: «Quanta ignoranza. Nostri pareri insindacabili»

Le affermazioni dei tre consiglieri di maggioranza hanno fatto balzare sulla sedia le opposizioni in consiglio regionale che, in una nota a firma di Fabio Paparelli, Tommaso Bori, Michele Bettarelli, Simona Meloni, Donatella Porzi, Thomas De Luca, Vincenzo Bianconi e Andrea Fora, stroncano l’iniziaitiva. Con toni che sembrano mettere a rischio quella sorta di collaborazione istituzionale – caratterizzata da toni più moderati – che da qualche giorno intercorre, con alti e bassi, fra presidenza della Regione e le stesse minoranze. «Apprendiamo – scrivono gli otto consiglieri – che i consiglieri regionali di Lega e Fratelli d’Italia, in nome del rinnovato clima di collaborazione, hanno interpellato sua eccellenza il prefetto di Terni per convincerlo a intervenire sul dibattito politico, al fine di tappare la bocca alle forze politiche di opposizione. È bene in primo luogo ricordare – affermano i consiglieri regionali di opposizione – che l’ordinamento costituzionale della Repubblica Italiana definisce in maniera chiara l’autonomia degli organi politici, i ruoli dello Stato e delle Regioni, i diritti delle minoranze nonché le garanzie del nostro statuto regionale sanciscono l’insindacabilità delle posizioni espresse dai consiglieri dell’assemblea. Posizioni insindacabili anche quando queste non hanno il gradimento e il visto politico della maggioranza, come nel caso dell’inutilizzo dell’ex Milizia per l’emergenza Covid, scandalosa vicenda che mette in luce le gravi contraddizioni di chi preferisce mettere i malati nelle tende o riservarsi la possibilità di trasferirli nelle Marche piuttosto che utilizzare una struttura nuova, pronta e con le utenze allacciate. Una nota fantasmagorica, a tratti grottesca, un gesto così superficiale e privo di eleganza nei confronti di una figura di garanzia istituzionale, rappresentanza dello Stato. Non gli basta aver fatto esporre i vertici delle Usl regionali – attaccano gli esponenti della minoranza a palazzo Cesaroni -, costringendoli ad esprimere pareri politici piuttosto che tecnici nel rispondere agli atti delle minoranze. Non gli basta ignorare regolarmente gli atti formali con i quali interroghiamo la giunta regionale e ai quali, quando va bene, riceviamo risposte solo dopo diversi mesi. Oltre a non rispondere nelle sedi opportune adesso pretendono anche di mettere il bavaglio alle opposizioni. Purtroppo per loro siamo in Italia e in democrazia. Questo atto non fa che evidenziare la scarsa cultura democratica. Oggi sappiamo che alla destra non basta governare i più grandi comuni umbri e la Regione con pessimi risultati, vogliono silenziare tutti coloro che non vogliono chiudere gli ospedali, come nel goffo tentativo dell’ospedale di Narni e dell’ospedale di Amelia poi miseramente fallito. Nei giorni scorsi abbiamo depositato formali interrogazioni ed accessi agli atti, rivolti alla giunta regionale, su quanto è accaduto proprio nelle strutture di Narni e Amelia. Se non avremo risposta entro i tempi regolamentari o se riceveremo risposte contraddittorie e inverosimili, come accaduto in questi mesi, continueremo a denunciarlo alla pubblica opinione, ovviamente senza il visto di conformità politica della maggioranza».

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