Ospedale Narni-Amelia Si cambia: «Ecco come sarà nuova struttura»

Giovedì confronto tra Regione, sindaci e Usl Umbria 2: «No Rsa, sì a pronto soccorso con Obi e posti terapia intensiva. Rafforzare vecchia ipotesi progettuale»

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«Quel progetto prevedeva sostanzialmente una ‘fusione a freddo’ delle attività presenti nei presidi di Narni, Amelia e nel polo geriatrico di Terni della ‘Domus Grazie’. Una sommatoria di servizi ospedalieri e territoriali che oggi non appare più funzionale e rispondente alle reali esigenze sanitarie e assistenziali del territorio». Lo scrive la Regione Umbria in merito all’iter per il nuovo ospedale comprensoriale da realizzare in località Cammartana, a pochi chilometri da Fornole: giovedì c’è stato un confronto tra le parti coinvolte per l’esposizione del nuovo iter.

PROGETTO ESECUTIVO NARNI-AMELIA, VALIDAZIONE ANCORA AL PALO

Il progetto Narni-Amelia

Cosa è previsto

Già nei mesi scorsi era stata sottolineata la necessità – sponda Regione – di rivedere il progetto e oggi il concetto è stato ribadito: «Alla luce dell’analisi e anche dell’esperienza di questi mesi di emergenza, il nuovo ospedale comprensoriale di Narni e Amelia – puntualizza palazzo Donini – dovrà anzitutto rispondere con estremo rigore ed efficienza a criteri di massima sicurezza delle cure ai pazienti e tutela della salute degli operatori progettando percorsi interni funzionali. Accantonata l’idea di inserire l’Rsa, prevederà invece un reparto di ospedale di comunità, una terapia intensiva, a sostegno della attività chirurgica, che permetterà al nuovo ospedale di compiere il salto di qualità auspicato, garantendo tra l’altro anche un servizio di pronto soccorso con Obi». L’obiettivo dunque è «rafforzare e attualizzare la vecchia ipotesi progettuale alla luce dei nuovi bisogni assistenziali della popolazione e dell’esperienza maturata anche in questi mesi di emergenza sanitaria, prevedendo, tra l’altro, la presenza di un pronto soccorso e di postazioni di terapia intensiva». Giovedì ne hanno parlato la presidente Donatella Tesei, l’assessore alla sanità Luca Coletto, la presidente della commissione regionale alla salute Eleonora Pace, il direttore generale del dipartimento salute Claudio Dario, il commissario straordinario della Usl Umbria 2 Massimo De Fino, il sindaco di Amelia Laura Pernazza e il collega di Narni Francesco De Rebotti.

LA BATTAGLIA AL TAR PER GLI ESPROPRI
AGOSTO 2018, L’AFFIDAMENTO PER IL PROGETTO ESECUTIVO

Località Cammartana

Nodo tempi. L’integrazione

Un’azione utile per «ridefinire la mission e l’assetto organizzativo della nuova struttura ospedaliera, limitando al massimo l’eventuale dilatazione nei tempi di esecuzione», secondo quanto ritengono necessario Regione e Usl Umbria 2 «per superare limiti e criticità, resi ancor più evidenti dall’ondata pandemica, di un modello ormai datato definito nell’accordo di programma del 2013 tra Regione Umbria e ministeri della Salute e dell’Economia e oggetto negli anni successivi di revisioni e ripensamenti». Tutto ciò porterà «a realizzare una vera e reale integrazione tra il nuovo presidio e l’azienda ospedaliera di Terni attraverso una compartecipazione di strutture e professionisti alle attività cosiddette programmabili, sia mediche che chirurgiche prevedendo il potenziamento dei servizi e in alcuni casi, la condivisione, nel nuovo ospedale comprensoriale di settori di attività del ‘Santa Maria’, come l’oculistica, la chirurgia mini invasiva e la day surgery con modalità clinico organizzativa che consente di effettuare, in anestesia generale, loco-regionale o locale, interventi chirurgici invasivi anche di media complessità e in regime di ricovero breve».

GENNAIO 2020: «SI FA, MA VA RIPARAMETRATO»

Il cambio

Per la Regione in definitiva si passa da quello che era un «mero trasferimento di servizi sanitari in un nuovo ‘contenitore’ (dettato dall’esigenza di chiudere le sedi attuali decisamente inadeguate dal punto di vista strutturale), nasce invece uno slancio progettuale e programmatico nuovo, più rispondente ai bisogni di salute della popolazione e del territorio. Attualizzare l’assetto organizzativo e ridisegnare la missione e i nuovi ambiti di intervento significa affidare un ruolo definito al nuovo ospedale comprensoriale, costruire una prospettiva di certezza e porre basi solide per affrontare le sfide presenti e future. Un contributo necessario e fondamentale per rafforzare e ridisegnare la rete ospedaliera regionale». Il progetto sviluppato finora prevede un costo di 58 milioni di euro, 39 de quali provenienti dalla Usl Umbria 2.

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