Il ‘Sangemini classic’ si ferma

Non si terrà la XXI° edizione del festival: «Tutelare la salute di tutti e proteggere maggiormente quella dei nostri anziani, i
nostri ‘nonni’»

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Non si terrà la XXI° edizione del ‘Sangemini classic’, la kermesse artistica che da anni coinvolge il comune del Ternano. La decisione è legata all’emergenza epidemiologica covid-19: «Il piccolo festival di vera arte decide di fermarsi per tutelare la salute di tutti e proteggere maggiormente quella dei nostri anziani, i
nostri ‘nonni’», spiega il direttore artistico Virna Liurni.

Lo stop

«Saremmo dovuti partire in questi giorni – sottolinea Liurni – realizzando progetti prestigiosi con artisti internazionali italiani, in attesa anche da diversi anni di entrare nel nostro piccolo e ricercato contenitore. L’arte troppo spesso è legata al gusto di qualche bizzarro artista sognatore che si illude che la musica, la recitazione, la danza, la pittura e le arti tutte, possano salvare il mondo. Sì, fu proprio così il mio primo pensiero legato all’idea di crescita di un piccolo festival di Vera arte, Sangemini Classic che nacque circa 20 anni fa. Nacque con l’idea di rompere, contrastare scelte erronee, irrompere quasi insieme a quella libertà dell’arte, al pathos, alle emozioni legate alla Verità, a sostegno del sogno che si lega a quella bellezza che è nell’amore. La libertà espressa in ogni sua forma e nei diversi stili. La base insostituibile della formazione colta che si apre alla libera e individuale espressione artistica del singolo. L’idea filosofica ed etica del bello e del buono, ha appena in tempo festeggiato il suo ventennale, lo scorso luglio 2019, con ben 46 presenze artistiche. Momenti bellissimi condivisi in profondità nella diversità dei generi, anche distanti tra loro. Condivisioni su un ‘palcoscenico assente’ che si unisce al pubblico. Ora tutto fermo, tutti fermi a riconoscere che la vita è in un attimo, tutti fermi a riconoscere l’imprevisto che è nell’imprevedibile, ancora vivi. E solo per questo ‘un ringraziamento di cuore a chi si è preso cura della nostra salute in tutti i sensi».

L’arte e la salute

Si dovrà attendere per la nuova edizione: «L’utopia di poter vedere la politica unita -prosegue il direttore artistico – e la speranza che qualcuno di essi parli all’arte, comprendendo che partendo dalla stessa, si potrebbe ricostruire un paese. Con l’arte con la A maiuscola ci si appella alla sana regola, al suo rispetto, di ciò che è sano per liberare personalità e creatività di ogni singolo Individuo. In quel contenitore che c’è stato affidato dallo studio severo e alle volte intransigente, poi vivrà al meglio la libertà di espressione. Come forma più alta di anarchia che rispecchia l’interiorità, la bellezza in ognuno, così nasce il piccolo festival Sangemini Classic di vera arte come Nuova Tradizione Musicale e di arti. Dopo 20 anni ci si arrende apparentemente, cessa la sua lotta, questa volta però per affermare che l’arte vuole e deve rispettare la salute. L’attenzione del nostro piccolo festival a tematiche anche sociali, a sostegno dei grandi artisti italiani. Oggi si ferma per rispettare e proteggere anche una parte essenziale della nostra società: l’anziano e i più fragili. L’arte deve esprimere libertà e non schiavitù, non può essere limitante. La vera arte ha bisogno di contatto umano e non di limitazioni. In questo momento particolare ci poniamo con la ‘coscienza dell’attesa’ che s’incarna nel ‘silenzio’, elemento fondamentale che ha contraddistinto negli ultimi anni in particolare il nostro festival. Il nostro saluto è nell’attesa e nella speranza di poter in quest’anno riarmonizzare, per poi regalare un nuovo festival rigenerato. Il Sangemini Classic non ama ostentare, molti non conoscono il suo segreto curriculum che da circa 20 anni si è espresso con artisti internazionali che hanno creato opere uniche per questo piccolo contenitore. Il vestival ha parlato a tutti colti e non, per diffondere e fare educazione, creando momenti scolpiti nella memoria emotiva del nostro prezioso pubblico. Anche quest’anno avevamo pronto un cartellone segreto ambizioso, con grandi artisti italiani che avevano preparato dei pensieri specifici ed unici. Abbiamo dovuto rinunciare ad un cartellone molto prestigioso che ha pesato maggiormente sulla nostra povertà. Il nostro silenzio servirà a far comprendere che l’artista in questo difficile momento ha utilizzato la propria flessibilità e generosità con il farsi da parte, senza pretese, regalando anche gratuitamente dei momenti on-line per alleviare la solitudine. Abbiamo accettato di essere quasi o poco menzionati perché da tutti l’Arte non solo per molti politici ma anche per la maggior parte dei cittadini italiani, l’arte che impegna la mente, è considerata espressione per pochi. Noi con il nostro piccolo festival l’abbiamo resa accessibile a tutti, volendo dimostrare che non è ornamento per pochi ma è parte essenziale di una società e genera lavoro. Vi aspettiamo… a data da destinarsi, sperando più forti di prima. Il nostro augurio con la musica e con l’arte, è di auspicio a soluzioni che fermino questa situazione di pericolo di instabilità anche emotiva, di crisi. Questo allontanamento dall’abbraccio e dal contatto umano che così tanto ci è mancato e manca. Questo l’augurio del Sangemini Classic per tutti noi e per il mondo. Di ritrovarlo presto insieme alla musica. Un grazie dal cuore ad Alfredo e a chi ci ha creduto fortemente custodendolo prima, salvandolo poi. A tutti coloro che negli anni non lo hanno mai abbandonato. Piccoli e grandi sostenitori».

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