Santarelli, ‘tifo’ per i medici e attesa Tokyo

Scherma, sogno nipponico rinviato anche per lo spadista di Foligno a causa del coronavirus

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«Personalmente ho detto no a qualche vacanza e lasciato la mia famiglia in Umbria per trasferirmi a Milano. Pochissimo, ovviamente, rispetto al quadro generale che viviamo in questa emergenza: mi preme quindi ringraziare, di cuore, tutte le persone impegnate in prima linea, in testa i medici, che stanno lavorando quotidianamente e senza sosta per tutti noi». Andrea Santarelli, spadista di livello internazionale – già medagliato a Rio de Janeiro 2016 – di Foligno, avrebbe dovuto partecipare alle Olimpiadi di Tokyo nell’estate 2020. Invece l’emergenza covid-19 ha fatto slittare l’evento al 2021: così come Alessio Foconi dovrà attendere per vivere l’esperienza nipponica.

Andrea Santarelli a Doha (foto Fie Augusto Bizzi)

La reazione

Tutto in stand-by: «Ho visto rinviare – spiega il 26enne – un sogno coltivato per quattro anni, la mia seconda Olimpiade. L’intelligenza ora sta nel gestire questa fase: bisogna rilassarsi, recuperare le energie mentali ma al contempo tenersi sul pezzo, perché settembre arriverà e occorrerà farsi trovare pronti. Il rinvio era nell’aria, anche se non nascondo che il giorno dell’ufficializzazione non è stato come tutti gli altri. Vedi allontanarsi quello che hai costruito in un quadriennio e inevitabilmente ti ripassano davanti tutti i sacrifici, le rinunce». Poi il messaggio di Santarelli alla base della scherma umbra e italiana: «Questa fase è un po’ la nostra estate cominciata in anticipo. Le gare riprenderanno a settembre e anche da casa bisogna tenersi in attività. Una completa immobilità è assolutamente da evitare, altrimenti la ripresa sarà molto più difficile. Personalmente, consiglio di utilizzare questo periodo anche per analizzare video, riflettere, confrontarsi. Ci prepariamo così a un futuro migliore, con il sorriso».

Compattezza

«Abbiamo vissuto, fin dall’inizio di questa fase molto delicata, in costante contatto con tutte le società, creando un momento di condivisione di ogni informazione. La Federazione – commenta il delegato regionale della Federscherma Giovanni Marella – sta facendo la sua parte e tutti sappiamo che non siamo soli. È il momento della compattezza, di guardare avanti con responsabilità e ottimismo. Molti club sono attivi con video-lezioni e iniziative che danno un segno di speranza e positività. Sono certo che tutti insieme, a denti stretti, torneremo come e più di prima. Il sano virus della nostra passione per la scherma prevarrà sulle difficoltà di questo stop forzato».

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