Covid Umbria: finora positiva il 32,7% della popolazione

Il lavoro tecnico e statistico di Carla Bietta e Chiara Primieri sulla pandemia

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di Carla Bietta e Chiara Primieri
Uosd epidemiologia (dipartimento prevenzione Usl Umbria 1) e Uosd epidemiologia (dipartimento prevenzione Usl Umbria 1)

Carla Bietta (foto archivio)

Il primo caso di positività al SARS-CoV-2 in Umbria viene registrato il 13 febbraio 2020. Da allora fino al 22 giugno 2022 sono stati infettati complessivamente 282.582 residenti in Umbria.

SPECIALE COVID – UMBRIAON

La diffusione del virus nel tempo e nelle specifiche sottopopolazioni (identificabili in base a svariate caratteristiche, quali ad esempio il sesso, l’età e la distribuzione geografica) dipende da fattori di natura diversa, in particolare dalle caratteristiche di contagiosità delle varianti virali, dall’esposizione al contagio dei singoli soggetti (legata alle politiche e pratiche di contenimento della diffusione e alla loro accettazione da parte della popolazione, ma anche a fattori professionali, di socialità e di percezione del rischio) e dalle coperture vaccinali.

La campagna vaccinale è stata realizzata secondo le indicazioni di priorità stabilite a livello nazionale, a partire dai sanitari e dagli ultraottantenni fino ai bambini (dai 5 anni) procedendo gradualmente in base all’età e a condizioni di particolare fragilità o esposizione. Secondo quanto riportato da Lab24 del Sole 24 ore al 25 giugno 2022, sono state consegnate complessivamente in Umbria 2.090.589 dosi di vaccino, di cui somministrate 2.045.287 (il 97.8% delle dosi consegnate), raggiungendo con almeno una dose di vaccino l’89% della popolazione.

La distribuzione dei casi cumulativi tra i residenti nel tempo, al netto dei casi di reinfezione, mostra una maggior numerosità soprattutto nel 2022, anno di diffusione della variante omicron (con le sottovarianti BA1, BA2, BA4 e BA5) che ha evidenziato una forte contagiosità, superiore alle precedenti: è evidente il repentino aumento dei casi da fine dicembre 2021. Complessivamente la percentuale di popolazione residente infettata dal virus arriva all’ultima data di rilevazione di questo documento al 32,7%: circa 1 umbro su 3 ha quindi avuto una diagnosi di positività.

La positività ha avuto nei due sessi un andamento sovrapponibile, con un leggero recupero tra le donne nell’ultimo periodo. L’impatto sulle diverse fasce d’età della popolazione non è stato invece omogeneo: nei più giovani, dopo una prima fase di minore positività probabilmente dovuta agli effetti del primo lockdown e alla diversa definizione di caso (non inviati a test i soggetti asintomatici), si osserva nel tempo una sempre maggior quota di popolazione interessata dall’infezione, fino ad arrivare al 52% della popolazione residente tra i 5-11enni e al 48% tra i 12-19enni.

In generale in tutte le fasce di età si osserva una maggiore quota di infettati nell’ultimo periodo (anno 2022), ma l’impatto è decrescente con l’età, verosimilmente in linea con le relative coperture vaccinali. Nonostante i dati non tengano conto dello stato vaccinale dei singoli soggetti, indirettamente confermano l’efficacia della campagna vaccinale in Umbria. Da questa analisi emerge infatti come la popolazione più anziana (60 anni e più) sia stata complessivamente impegnata in minor misura dall’infezione.

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