di Carla Bietta e Chiara Primieri
Uosd epidemiologia (dipartimento prevenzione Usl Umbria 1) e Uosd epidemiologia (dipartimento prevenzione Usl Umbria 1)

Il primo caso di positività al SARS-CoV-2 in Umbria viene registrato il 13 febbraio 2020. Da allora fino al 22 giugno 2022 sono stati infettati complessivamente 282.582 residenti in Umbria.
La diffusione del virus nel tempo e nelle specifiche sottopopolazioni (identificabili in base a svariate caratteristiche, quali ad esempio il sesso, l’età e la distribuzione geografica) dipende da fattori di natura diversa, in particolare dalle caratteristiche di contagiosità delle varianti virali, dall’esposizione al contagio dei singoli soggetti (legata alle politiche e pratiche di contenimento della diffusione e alla loro accettazione da parte della popolazione, ma anche a fattori professionali, di socialità e di percezione del rischio) e dalle coperture vaccinali.
La campagna vaccinale è stata realizzata secondo le indicazioni di priorità stabilite a livello nazionale, a partire dai sanitari e dagli ultraottantenni fino ai bambini (dai 5 anni) procedendo gradualmente in base all’età e a condizioni di particolare fragilità o esposizione. Secondo quanto riportato da Lab24 del Sole 24 ore al 25 giugno 2022, sono state consegnate complessivamente in Umbria 2.090.589 dosi di vaccino, di cui somministrate 2.045.287 (il 97.8% delle dosi consegnate), raggiungendo con almeno una dose di vaccino l’89% della popolazione.
La distribuzione dei casi cumulativi tra i residenti nel tempo, al netto dei casi di reinfezione, mostra una maggior numerosità soprattutto nel 2022, anno di diffusione della variante omicron (con le sottovarianti BA1, BA2, BA4 e BA5) che ha evidenziato una forte contagiosità , superiore alle precedenti: è evidente il repentino aumento dei casi da fine dicembre 2021. Complessivamente la percentuale di popolazione residente infettata dal virus arriva all’ultima data di rilevazione di questo documento al 32,7%: circa 1 umbro su 3 ha quindi avuto una diagnosi di positività .
La positività ha avuto nei due sessi un andamento sovrapponibile, con un leggero recupero tra le donne nell’ultimo periodo. L’impatto sulle diverse fasce d’età della popolazione non è stato invece omogeneo: nei più giovani, dopo una prima fase di minore positività probabilmente dovuta agli effetti del primo lockdown e alla diversa definizione di caso (non inviati a test i soggetti asintomatici), si osserva nel tempo una sempre maggior quota di popolazione interessata dall’infezione, fino ad arrivare al 52% della popolazione residente tra i 5-11enni e al 48% tra i 12-19enni.
In generale in tutte le fasce di età si osserva una maggiore quota di infettati nell’ultimo periodo (anno 2022), ma l’impatto è decrescente con l’età , verosimilmente in linea con le relative coperture vaccinali. Nonostante i dati non tengano conto dello stato vaccinale dei singoli soggetti, indirettamente confermano l’efficacia della campagna vaccinale in Umbria. Da questa analisi emerge infatti come la popolazione più anziana (60 anni e più) sia stata complessivamente impegnata in minor misura dall’infezione.