Covid: «Vaccinazioni forze dell’ordine, forte preoccupazione»

Umbria – Input di Luchini, Cerasoli e Padronetti nei confronti della presidente della Regione Tesei: «Ad oggi non sappiamo se sia stato previsto o meno un calendario»

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di Libero Luchini, Mirko Cerasoli e Bruno Padronetti
Segretario regionale, provinciale Perugia e Terni Silp Cgil
Lettera inviata alla presidente della Regione Donatella Tesei e per conoscenze ai questori di Terni e Perugia

SPECIALE COVID – UMBRIAON

C’è forte preoccupazione tra gli appartenenti alle forze dell’ordine in servizio nei vari uffici della polizia di Stato dell’Umbria. Ad oggi, infatti, non sappiamo se sia stato previsto o meno un calendario per le vaccinazioni contro il Covid-19 per le forze dell’ordine.

Ci preme ricordare che sin dall’inizio della pandemia, oltre allo svolgimento delle consuete attività di natura investigativa, amministrativa e di mantenimento dell’ordine e della sicurezza pubblica, le lavoratrici e i lavoratori delle forze dell’ordine sono stati impegnati anche nei controlli straordinari del territorio, per vigilare sul rispetto dei decreti e delle direttive in materia di pandemia emanati dal governo nazionale e dalla giunta da lei presieduta, e quindi sono stati e sono tutt’ora ancor più esposti al rischio di contagio.

I questori delle due città capoluogo non hanno titolarità in materia sanitaria e pur avendo all’interno delle proprie strutture personale medico ed infermieristico pronto ed in grado di collaborare col personale delle locali Usl alle vaccinazioni, non dispongono di dosi vaccinali, poiché queste, così come statuito dalle leggi vigenti, sono in capo esclusivamente all’autorità regionale da lei rappresentata.

Alla luce di ciò il sindacato di polizia, anche in considerazione del fatto che in alcune regioni la campagna vaccinale in favore degli appartenenti alle forze dell’ordine è già partita o comunque è stata definita nei tempi, chiede se esistano anche in Umbria determinazioni in tal senso e quale sia ad oggi la situazione concernente quanto esposto.

Siamo ovviamente consapevoli che la situazione epidemiologica in cui versa attualmente la nostra regione non giova all’avvio della campagna vaccinale rivolta agli operatori delle forze dell’ordine, tuttavia sentiamo la necessità di rappresentarle come questa incertezza e l’assenza di relative comunicazioni siano elementi che generano preoccupazione negli appartenenti alla nostra categoria che, invece, come da lei più volte rimarcato, merita tutta l’attenzione del caso, senza con ciò prevaricare le altre categorie già individuate come maggiormente a rischio.

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