A trent’anni dalla sua nascita, la società finanziaria partecipata della regione Umbria, Gepafin, fa un passo in avanti ed ottiene dalla Banca d’Italia l’autorizzazione ad esercitare l’attività di ‘intermediario finanziario vigilato’. Si tratta di un obiettivo amministrativo-burocratico raggiunto, che secondo i vertici dell’ente e la presidente della Regione Catiuscia Marini – intervenuti alla conferenza di presentazione del piano di sviluppo della società – significa soprattutto «buona gestione» e «possibilità di lavorare meglio a sostegno delle imprese umbre».
Tragurado raggiunto Gepafin è un soggetto a gestione mista partecipato per la maggior parte dalla Regione e da 9 banche operanti in Umbria. È uno strumento finanziario a disposizione delle piccole e medie imprese, che supporta nel reperimento delle risorse rilasciando garanzie su prestiti, erogando prestiti e tramite strumenti di patrimonializzazione. A partire dal 5 febbraio scorso, dopo un lavoro di 18 mesi, ha ottenuto dalla Banca d’Italia l’autorizzazione ad essere iscritta all’elenco degli ‘intermediari finanziari vigilati’, ai sensi dell’articolo 106 del Testo unico bancario. Ciò significa che d’ora in avanti la sua attività sarà sottoposta al controllo della Banca d’Italia, con un innalzamento dei sistemi di verifica delle attività, ma anche che potrà migliorare le proprie azioni sotto il profilo qualitativo e quantitativo. «Il piano approvato dai soci e sottoposto alla valutazione di Banca d’Italia – ha spiegato il presidente della partecipata Salvatore Santucci – prevede il rilascio con proprio patrimonio, nel prossimo triennio, di circa 50 milioni di euro di nuove garanzie oltre a circa 5,5 milioni di prestiti obbligazionari che si vanno ad aggiungere all’operatività delle risorse della programmazione regionale e comunitaria. Le garanzie rilasciate da un intermediario finanziario vigilato, per i controlli a cui questo è sottoposto, acquisiscono maggiore valenza ai fini dell’abbattimento dei requisiti patrimoniali della banche garantite. Ciò può ribaltarsi sia in una facilitazione dell’accesso al credito per le PMI che in un contenimento del costo dei finanziamenti per le imprese».
PARLA LA PRESIDENTE CATIUSCIA MARINI – IL VIDEO
I vantaggi «Maggiori garanzie e migliore qualità». È questo dunque, secondo l’assessore alle Partecipate, Antonio Bartolini, il cambiamento che attraverserà Gepafin grazie al riconoscimento ottenuto dalla Banca d’Italia. A sottolinearlo è stato anche lo stesso presidente Santucci: «Sarà funzionale sia al finanziatore che alle aziende beneficiarie. Per noi cambierà molto, perché dovremo applicare procedure rigorose, essere ancora più attenti nella gestione del credito e dare garanzie sempre più qualificate, ma il sistema sarà più evoluto e questo gioverà al territorio e alle imprese». La presidente Marini, invece, ha evidenziato come questa strategia messa in atto dalla Regione e da Gepafin permetta alla società partecipata di acquisire maggiore credibilità verso le istituzioni europee (BEI, FEI) potendo essere destinataria, tramite bando, di risorse riservate agli intermediari finanziari vigilati e di acquisire maggiore credibilità anche verso gli altri operatori di mercato. «Con Gepafin divenuta intermediario finanziario vigilato dalla Banca d’Italia – ha detto – può avviarsi ora un processo d’integrazione del mondo della garanzie attraverso accordi ad hoc con il mondo dei consorzi fidi per creare un sistema efficace a livello territoriale che ottimizzi le risorse esistenti e quelle attivabili con gli strumenti nazionali ed internazionali. Si mettono a sistema le competenze e le risorse disponibili per facilitare l’accesso al credito delle Piccole e medie imprese».
La crisi Molte imprese, in Umbria, si sono trovate e ancora si trovano in grande sofferenza a causa della crisi economica. Per questo, secondo la presidente, Gepafin è stata costretta a cambiare atteggiamento negli ultimi anni: se prima, infatti, si trovava davanti a poche imprese in difficoltà, dal 2008 è l’intero sistema ad aver bisogno di aiuto. Ora, però, è arrivato «il momento giusto per ideare, costruire e mettere in pratica incisivi programmi di sviluppo», adeguati al nuovo momento economico, proprio in concomitanza del settennato della programmazione comunitaria, nazionale e regionale che è partito nel 2013 e arriverà fino al 2020. «Il nostro obiettivo – ha assicurato – non è solo quello di spendere tutte le risorse disponibili ma anche di spenderle bene per assicurare crescita e stabilità alle nostre imprese».
La ricostruzione post sisma Impossibile parlare di sostegno alle imprese senza toccare il tema della ricostruzione del tessuto economico dello spoletino e della Valnerina, gravemente danneggiato dal terremoto. «La ricostruzione che immaginiamo – ha aggiunto la presidente – non è soltanto quella urbanistico-edilizia, ma è dedicata alla sviluppo socio-economico e dunque alla ripartenza, all’innovazione ed alla crescita delle imprese che, cogliendo questa opportunità, possono veramente costruire il loro futuro». E Gepafin può diventare un soggetto importante in questo processo. Oltre alle operazioni di ‘garanzie senza costo’ già attivate per quasi un milione e mezzo di euro e gli interventi per circa 5 milioni di euro per la realizzazione di 50 alloggi, si sta lavorando anche alla realizzazione di un fondo chiuso per l’assunzione di partecipazioni e concessione di finanziamenti (mini bond e prestiti subordinati) a favore d’iniziative che si insediano nelle aree del terremoto. «Abbiamo presentato un piano – ha aggiunto Santucci – che oltre all’emergenza guardi a consolidare lo sviluppo, con risorse destinate a promuovere l’innovazione delle imprese insediate nell’area del terremoto».