In occasione del congresso nazionale di Forza Italia Giovani 2025, parla Leonardo Missinato, 21 anni, coordinatore comunale di FI Giovani a Terni e delegato nazionale per la provincia.
Cosa significa per te partecipare al congresso nazionale di Forza Italia Giovani?
«Significa riconoscere che il nostro tempo non è domani, è oggi. Non vado a Roma per stringere mani e fare selfie. Ci vado per mettere sul tavolo la voce di Terni, una città che ha sete di futuro ma che da troppi anni sopporta il peso dell’abbandono. Vado per portare un pezzo d’Umbria che non si arrende».
Qual è la realtà che vivi ogni giorno nel tuo territorio?
«A Terni vedo una generazione piena di talento e creatività, ma spesso silenziata, compressa, esclusa. Ragazzi che si reinventano ogni giorno, ma che si scontrano con un sistema che non li ascolta. Viviamo in una regione dove la giunta Proietti, pur avendo avuto occasioni importanti, non ha saputo incidere abbastanza sulla formazione professionale, sull’integrazione tra scuola e lavoro, sulla cultura come motore economico. Ma non sto qui a fare comizi: il mio compito è portare soluzioni e dare voce a chi spesso non ha voce».
Cosa porterai concretamente al congresso?
«Porterò idee visionarie ma realizzabili. Basta rincorrere emergenze: serve una nuova narrazione generazionale. Ecco sette proposte su cui darò battaglia. Piano Generazione Italia: un piano decennale per l’inclusione attiva dei giovani in ogni ambito, economia, cultura, ambiente, politica. Ogni Ministero dovrà presentare annualmente un bilancio giovanile, che quantifica quanto è stato investito nei giovani. Basta con misure spot: serve una strategia Paese. Diritto alla mobilità orizzontale: estensione del concetto di diritto allo studio. Ogni giovane italiano, a partire dai 16 anni, potrà usufruire di un pacchetto annuo di viaggi gratuiti tra regioni per studio, scambio culturale o volontariato. Ridiamo senso all’unità nazionale. Università diffusa: protocollo tra Ministero, Comuni e Università per creare poli universitari modulari anche nei centri medio-piccoli. Terni deve poter ospitare corsi, laboratori, master. La formazione va portata dove ci sono i giovani, non solo nei grandi centri. Startup Civica 18-30: finanziamento a fondo perduto e incubazione gratuita per progetti under 30 a impatto sociale o civico. Ogni idea che migliora la comunità riceve supporto: che sia un’app, un progetto agricolo o un centro culturale. Scuola politica permanente nelle scuole superiori: non una passerella di politici, ma una rete nazionale di laboratori in cui insegnare diritto, dibattito pubblico, economia, cittadinanza digitale. Voglio una generazione che sappia leggere la realtà e costruirla. Legge sulla residenza creativa: ogni Comune potrà ospitare artisti, artigiani e innovatori under 35 in residenze temporanee, offrendo spazi, connessione e visibilità in cambio di un’opera, un progetto o un laboratorio per la comunità. Investiamo in chi crea. Patto generazionale per la transizione verde: ogni progetto ambientale pubblico sopra i 5 milioni di euro dovrà prevedere obbligatoriamente un tavolo giovani consultivo e almeno il 20% dei posti destinati a professionisti under 35. Non possiamo parlare di futuro escludendo chi lo vivrà».
Fedez sarà uno degli ospiti più discussi al congresso di Forza Italia Giovani.
«Rispetto ogni ospite, soprattutto se contribuisce ad accendere un riflettore sull’importanza della partecipazione giovanile. Io però sono lì per un altro motivo: ascoltare, proporre e lottare per le idee in cui credo. L’intrattenimento lasciamolo ad altri contesti».
Com’è il rapporto con le istituzioni locali e regionali?
«Non mi piace la politica urlata. Ma è giusto dire con chiarezza che oggi l’Umbria soffre di una carenza progettuale. La giunta regionale deve fare di più per i giovani, specie nelle aree periferiche. È tempo di superare il divario tra Perugia e Terni, di investire sulle nuove generazioni anche dove non fa notizia. Io ci sarò, ogni giorno, a battermi per questo».
Chi sostieni alla guida del movimento?
«Simone Leoni. Perché sa unire concretezza e visione. Perché non cerca il consenso facile ma crede nella formazione politica. E perché ha capito che il futuro non si costruisce da soli, ma in squadra».
E tu, che giovane vuoi essere?
«Voglio essere un giovane che ha il coraggio di proporre, di resistere e di immaginare. Voglio rappresentare quella generazione che non si accontenta più di essere raccontata dagli altri. Parto da Terni, ma il mio orizzonte è l’Italia. E poi l’Europa».