«Dal giardino di casa mia fotografo gli astri»

Acquasparta – Il 25enne Edoardo ha unito due passioni: quella per le foto e quella per l’astronomia con una reflex e un telescopio

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di Francesca Torricelli

Non sempre servono grandi mezzi per ottenere buoni risultati e, perché no, un pizzico di soddisfazione. È il caso di Edoardo, 25enne di Acquasparta, che da qualche mese, con una reflex e qualche ‘semplice’ supporto, ha iniziato a fotografare gli astri, dal giardino di casa sua.

La fotografia

«Circa un anno e mezzo fa – racconta – ho iniziato ad approcciarmi alla fotografia classica dopo aver acquistato una reflex. Ho provato a sperimentare da solo, scattando foto ai paesaggi, a fare dei ritratti o provando con il macro. ‘Giocando’ un po’ con la macchina fotografica sono arrivato alla fotografia paesaggistica notturna e ho iniziato ad includere anche le stelle e luna nel paesaggio che immortalavo. Mi sono informato un po’ sul web e sono entrato a contatto con uno stile sconosciuto a molti: l’astrofotografia. Ho scoperto che ci sono foto che si spingono più in là e che sono fattibilissime con attrezzature amatoriali. Ho deciso quindi di comprare il mio primo telescopio, un modello molto base, mantenendo la reflex, e ho iniziato a scattare».

Il mondo del web

Ovviamente Edoardo non ha imparato tutto da solo, ma «mi ha aiutato molto Internet, vari tutorial su Youtube sono stati fondamentali perché purtroppo nel nostro territorio non ci sono molti astrofotografi. C’è l’Associazione ternani astrofili, di cui faccio parte, ma un po’ anche a causa della pandemia che non ci consente molto gli spostamenti, ho affrontato questo percorso da solo con l’aiuto della community online».

L’astrofotografia

L’astrofotografia, spiega Edoardo, «è il genere fotografico in cui i soggetti sono, appunto, i corpi celesti. Mentre nella fotografia classica gli obiettivi fotografici sono caratterizzati da focali contenute e luminosità elevate per consentire riprese con tempi di esposizione ridotti, nella fotografia astronomica si usano tipicamente focali maggiori e luminosità minori. Tutto ciò, unito al fatto di dover riprendere oggetti piuttosto deboli, richiede tempi di esposizione superiori al secondo. Prima di ottenere la foto che vogliamo vanno fatti tantissimi scatti, per tutta la notte perché il sensore crea tanti difetti fisici. Facendo tanti scatti, i software di elaborazione riescono a mediare tra quella che è la foto e quello che è il difetto, riuscendo a catturare il dettaglio».

Rimarrà solo una passione?

Per l’astrofotografia l’inquinamento luminoso è la difficoltà più grande che un fotografo possa riscontrare. «A causa della pandemia e quindi del coprifuoco non posso spostarmi e raggiungere posti diciamo più comodi, per scattare delle belle foto. Ma io sono fortunato perché vivendo nelle campagne di Acquasparta non ho grandi fonti di luce vicino e quindi posso scattare direttamente dal giardino di casa. Non so dove mi porterà tutto questo, non credo possa diventare un lavoro in futuro. Sto studiando per prendere il brevetto da pilota, quindi l’astronomia centra ben poco, per ora lo faccio per passione sia per la fotografia che per l’astronomia che mi ha sempre affascinato molto e unire queste due passioni mi ha portato ad imparare tante cose e a studiare i fenomeni fisici. Per il momento tengo le foto per me e le posto online, chissà magari un giorno, quando torneremo ad avere una vita ‘normale’, potrei pensare anche ad una mostra. Ma adesso mi accontento di scattare e studiare».

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