L’Umbria è una delle otto regioni dove si è registrata una diminuzione di decessi rispetto alla media del quinquennio – 2015/2019 – precedente. Lo certificata l’aggiornamento del database Istat pubblicato nel pomeriggio di giovedì: il periodo di riferimento va dal 1° gennaio al 31 agosto.
SPECIALE CORONAVIRUS – UMBRIAON
I numeri
«L’Istat, grazie alle sinergie attivate con il ministero dell’Interno per l’acquisizione tempestiva dei dati dell’Anagrafe nazionale della popolazione residente (Anpr) è in grado di contribuire alla diffusione di informazioni utili alla comprensione della situazione legata all’emergenza sanitaria da Covid-19», sottolinea l’istituto. Per quel che concerne l’Umbria nei primi otto mesi dell’anno ci sono 6.983 decessi, con un decremento del 2,4% rispetto alla media dei cinque anni precedenti; le altre regioni che hanno il segno meno sono Molise, Lazio, Campania, Sicilia, Basilicata, Abruzzo e Calabria.
LA NOTA SINTETICA DELL’ISTAT – DOCUMENTO
Lombardia +38%
Discorso diverso per altri territori. Come ad esempio per la Lombardia: +38% nel confronto con il quinquennio 2015-2019, con un numero di morti pari a 92.731. Seguono Trentino Alto Adige, Emilia-Romagna, Valle D’Aosta e Piemonte, tutte sopra il 10%. Su scala nazionale – sottolinea l’Istat – la variazione percentuale complessiva «dei decessi rispetto al periodo 2015-2019 è stata, da gennaio ad agosto, è del +8,6%». Sempre l’Istituto nazionale di statistica mette in evidenza che «considerando l’andamento dei decessi per il complesso delle cause nel primo bimestre del 2020 rispetto al 2015-2019, e quello nei mesi di marzo e aprile 2020, si rileva come è noto a partire dal mese di marzo una importante ‘rottura’ e della tendenza alla diminuzione della mortalità riscontrata per i primi due mesi del 2020. Anche quando non si ha una netta inversione di tendenza, infatti, la diminuzione dei decessi amarzo 2020 è comunque molto più contenuta rispetto ai due mesi precedenti».
Le principali variazioni in Umbria
Venendo ai singoli territori comunali, i dati Istat segnalano gli incrementi maggiori a Valtopina (+400%), Montecchio (+233%), Cerreto di Spoleto (+200%), Montefranco (+150%) e Panicale (+129%). Per quel che concerne i capoluoghi Perugia registra un +2,1%, mentre Terni il +6,5%.