Depenalizzazione della cannabis, Alessandrini: «Opposizione totale»

La senatrice della Lega: «Non esistono droghe ‘leggere’ e ‘pesanti’. I dati ci dicono che bisogna combatterle e basta»

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di L.M.

Arrivano a Montecitorio le proposte firmate Pd e M5s in tema di depenalizzazione della coltivazione domestica di cannabis e ius scholae. «La Lega – dichiara il capogruppo Riccardo Molinari – farà di tutto per bloccare le proposte qualora arrivassero in aula». Il ministro dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti ha precisato che, in tema di ius scholae e cannabis, «il governo non c’entra niente ma sono iniziative di partiti su cui siamo legittimamente e fermamente contrari». I disegni di legge avanzati dalla sinistra trovano una ferma e forte barricata del centrodestra, che si oppone con ogni mezzo necessario.

Via libera alla coltivazione domestica di cannabis, una proposta del PD, ma il centrodestra si oppone

Tornano in aula le discussioni in merito alla legalizzazione delle droghe leggere, nonostante l’affossamento del referendum dichiarato inammissibile lo scorso 16 febbraio. La proposta arrivata in parlamento consente il possesso di massimo 4 piantine femmine di cannabis, oltre a rivedere il commercio della stessa, riducendo le pene detentive per la distribuzione di lieve entità della cannabis. Lo scopo che il Pd prospetta di raggiungere è l’abbattimento della micro criminalità organizzata e delle mafie, nonché diminuire la popolazione carceraria. I deputati della Lega minaccino di barricarsi in aula qualora la sinistra continui a portare avanti il disegno di legge, abbracciando la linea difensiva di Salvini, ‘tolleranza zero’. Il primo ministro Mario Draghi, durante la conferenza stampa tenutasi lo scorso giovedì, ha chiarito che si tratta di una proposta d’iniziativa parlamentare su cui il governo non prende posizione. Si è espressa al riguardo la senatrice ternana Valeria Alessandrini: «Non esistono droghe leggere o droghe pesanti, esistono le droghe e in quanto tali vanno combattute con la stessa convinzione. Dobbiamo impedire che i nostri ragazzi abbiano facile accesso alle sostanze stupefacenti, come appunto la cannabis, che alcuni studi scientifici hanno dimostrato essere sostanza psicoattiva, neurotossica, pericolosa per la salute mentale e fisica. L’illusione di poter abbattere una fetta di microcriminalità organizzata è la scusa dietro la quale le forze politiche che l’hanno proposta in parlamento si nascondono. Il giudice Paolo Borsellino diceva ‘liberalizzare la droga per combattere il traffico clandestino? é da dilettanti di criminologia’, spiegando che la legalizzazione del consumo di droga non elimina il mercato clandestino, che potrebbe diventare, al contrario, più pericoloso perché diretto alle categorie più deboli e più da proteggere, come gli adolescenti, escluse dall’accesso alle sostanze. E’ dimostrato, inoltre, che il consumo di cannabis in età giovanile è responsabile dell’aumento del rischio di evolvere verso l’uso di sostanze come eroina e cocaina (oltre il 90% delle persone tossicodipendenti da eroina hanno iniziato con la cannabis). Non solo, secondi fonti governative, il consumo di cannabis è legato anche all’aumento del rischio di morte per incidenti stradali di 8,2 volte, all’aumento del rischio di morte per suicidio di 5,3 volte, all’aumento del rischio di morte per omicidio/violenza di 3,8 volte, all’aumento del rischio di morte per cause naturali si 2,8 volte. Lo Stato non può promuovere la cultura dello sballo e come Lega continueremo a combattere contro la legalizzazione delle droghe tanto voluta da Partito Democratico e Movimento 5 stelle».

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