Dimissioni Bandecchi: le reazioni della politica

Terni – La mossa del primo cittadino ha spiazzato e non poco

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Inevitabili le reazioni politiche alle dimissioni annunciate giovedì pomeriggio via Instagram dal sindaco di Terni, Stefano Bandecchi.

Fratelli d’Italia Terni

«Le dimissioni annunciate del sindaco Bandecchi aggiungono, se ce ne fosse bisogno, un altro macigno sulla credibilità del primo cittadino confermando come la città rappresenti solo una casella di un gioco più grande dove si scontrano interessi che nulla hanno a che fare con le istituzioni e il rispetto di chi è chiamato a rappresentarle». Così il gruppo provinciale di Fratelli d’Italia di Terni, che aggiunge: «Non ne restiamo stupiti. Continueremo a lavorare coerentemente così come abbiamo fatto in questi mesi, affinché si arrivi presto a voltare pagina per riportare Terni fuori dal tunnel di demagogia e discredito in cui è stata trascinata da questa sciagurata stagione».

Forza Italia Terni

Il coordinamento comunale e provinciale di Terni di Forza Italia ha appreso «con malcelato stupore l’ennesima uscita pirotecnica del sindaco di Terni con la quale annuncia le proprie dimissioni. Che dire? L’augurio è che Bandecchi dia corso a quanto sostenuto, formalizzando davvero la decisione presa e che quindi quanto comunicato non sia l’ennesima ’boutade’ alla quale il sindaco purtroppo ci ha abituati sin dal giorno del suo insediamento. Terni è una città che merita rispetto . afferma Forza Italia – e non può continuare ad essere il passatempo di un signore che pare abbia praticato il ruolo di primo cittadino solo per hobby. Siamo pronti ad impegnarci, mediante proposte e soluzioni serie, allo scopo di costruire un’alternativa politica credibile per il futuro della città. Di certo starà ben lontana da giochi di piccolo cabotaggio come definire ‘asini’ i consiglieri uscenti o magari aver a che fare con finte fughe in avanti. Terni merita un’esperienza amministrativa che sia davvero compatibile con le sue necessità e il proprio potenziale».

Elisabetta Piccolotti

Elisabetta Piccolotti (AVS): «Irresponsabile»

«Bandecchi è un irresponsabile – afferma Elisabetta Piccolotti, parlamentare di Alleanza Verdi e Sinistra -. Se davvero si è dimesso, si vada al voto per eleggere persone all’altezza del ruolo. I ternani si sono affidati a Bandecchi e questo è il risultato: dimissioni senza nemmeno dare le motivazioni. Speriamo non sia uno dei suoi scherzi da irresponsabile e che si vada davvero a votare per eleggere persone dignitose e all’altezza del ruolo per guidare una città che merita il meglio».

Simona Meloni (PD)

«La notizia delle dimissioni di Stefano Bandecchi da sindaco di Terni – afferma Simona Meloni, capogruppo del PD in consiglio regionale – è uno schiaffo alle istituzioni, uno sfregio difficilmente rimarginabile per una città che non meritava l’ennesima umiliazione. Quello che è successo a Terni è quello che si verifica quando si consegnano la politica e il bene comune a persone che si presentano come protettori degli interessi dei cittadini e invece, a meno di un anno dalle elezioni, sbattono la porta e rimandano una città al voto fregandosene della volontà dei cittadini e dello spreco dei soldi pubblici che ciò causerà. Il tutto – conclude Meloni – annullando una serie di promesse sulle quali la cittadinanza di Terni si era riconosciuta. È una presa in giro ulteriore il fatto che resti segretario di Alternativa Popolare».

Fiorelli, De Luca, Simonetti

M5S: «Le finte dimissioni tengono in ostaggio una città»

«’Non farò più da qui a 20 giorni il sindaco di Terni’. La frase con cui Stefano Bandecchi ha annunciato le sue dimissioni da sindaco di Terni – spiegano vari esponenti del M5S umbro e ternano in una nota – è quantomeno equivoca. Un fatto senza precedenti, uno scherzo di carnevale che rappresenta la peggiore umiliazione per la città, ben oltre le violenze verbali degli ultimi giorni. Ci troviamo di fronte all’ennesimo esperimento sociale finalizzato a vedere fino a quando i cittadini ternani sopporteranno questa presa in giro. È evidente che le dimissioni di Bandecchi sono strumentali. Servono solo per superare il conflitto di interessi sul progetto stadio-clinica e soprattutto per minacciare e richiamare all’ordine i suoi eletti e rappresentanti di giunta con lo scioglimento del consiglio comunale. Se Bandecchi arriva a tanto per farsi obbedire da una maggioranza composta da rappresentanti di un solo partito che senza di lui non prenderebbero nemmeno un voto – conclude il M5S – vuol dire che è in grave difficoltà. Inaccettabile che le spaccature interne ad Alternativa Popolare possano gettare la città in una situazione di totale instabilità».

Filipponi

PD: «Non gli è mai interessato fare il sindaco»

«A Stefano Bandecchi – scrive la segreteria del PD di Terni – non è mai interessato fare il sindaco, men che meno a Terni, di cui si è completamente disinteressato, non facendo nemmeno lo sforzo minimo di dissimulare. Il mezzo a cui ha affidato il messaggio (Instagram) e i contenuti sono perfettamente in linea: si dimette con la leggerezza di un capocomico del villaggio vacanze per puntare, sembra, su più alte vette. L’amministrazione municipale, va detto, non prevede immunità, ma enormi responsabilità. Se ne va dunque Bandecchi compiendo il suo primo atto in favore della città. Appena pochi giorni dopo la manifestazione di piazza lanciata dal PD e dalle forze di centrosinistra e il colloquio tra i parlamentari e i rappresentanti locali del PD e il prefetto. Apprezziamo enormemente il gesto, anche se frutto di motivazioni meno nobili, sperando che non sia solo uno dei siparietti tragicomici a cui ci ha tristemente abituato. Il Partito Democratico, che in questi mesi in consiglio comunale ha sempre tenuto come faro l’interesse della città, lancia un appello di unità alle forze democratiche perché i luoghi istituzionali tornino ad essere luogo del dibattito e Terni una città attrattiva su cui investire per il futuro delle nuove generazioni».

Guidi (FdI): «Lui inadeguato. È il tempo di una donna»

«Con le sue dimissioni, comunicate con sarcasmo e pressappochismo, Bandecchi compie l’ennesimo atto megalomane e irrispettoso nei confronti dei cittadini e della democrazia». Così il senatore di Fratelli d’Italia Antonio Guidi, in seguito all’annuncio di dimissioni di Bandecchi da sindaco di Terni. «Le città, luoghi di verità del Paese, hanno bisogno di cura e i cittadini hanno bisogno di qualcuno che li rappresenti con responsabilità – prosegue Guidi-. Bandecchi fin dal primo momento non si è dimostrato adeguato a ricoprire questo ruolo così centrale per la democrazia e dimostra la sua inadeguatezza umana e politica anche adesso, non fornendo le dovute spiegazioni. Questo sfregio al rispetto delle cittadine e dei cittadini ternani – aggiunge l’ex Ministro della famiglia – può rappresentare la possibilità di un cambio di passo. È il tempo di una persona nuova che senza personalismi ma con visione riporti Terni sulla strada del progresso. Auspico nel rispetto dei desideri degli elettori che a sostituire questa figura così negativa in questa città possa essere una donna».

Devid Maggiora

Lega: «Speriamo siano confermate»

«In attesa di capire – il pensiero di Devid Maggiora, segretario Lega Terni – se le dimissioni saranno ritirate o confermate, oppure se si tratta solo di uno scherzo di pessimo gusto, ribadiamo la nostra convinzione: Bandecchi non è in grado di svolgere il ruolo di sindaco di una città come Terni. In questi otto mesi di amministrazione non è riuscito a dare seguito a nessuna delle promesse fatte in campagna elettorale e si è reso protagonista di episodi e dichiarazioni sopra le righe che hanno fatto parlare di Terni a livello nazionale solo in termini negativi. Auspichiamo che Bandecchi confermi le sue dimissioni, per consentire alla città di tornare al voto ed eleggere persone che vogliono realmente il bene di Terni».

Michele Pennoni

Azione: «Terni travolta dal ballo del qua qua»

Così Michele Pennoni di Azione Terni: «Dopo una notte trascorsa siamo ancora nell’ incertezza più totale. Sì è dimesso? Perché si è dimesso? Gli assessori non lo sanno. Il vicesindaco lo sa ma non lo dice. Consiglieri che lasciano intendere che è tutto uno scherzo. ‘Questo non è il momento di chiamare il sindaco’ dice un assessore ai microfoni. E se non è questo il momento, quando allora? Sui social, preferiti da tempo a canali istituzionali, prima dichiara le dimissioni (ma non se ne ha contezza nei protocolli delle sedi opportune) e poi inserisce storie (e che storie stiamo vivendo) con messaggi degni di un diario di un adolescente: ‘chi sa dare tanto sa anche togliere tanto in un attimo’. Ma non siamo in prima liceo e lui è il sindaco. E quello che è stato dato – prosegue Pennoni – è il ripetuto imbarazzo a livello nazionale e ciò che è stato tolto è la dignità del nome della città. I ternani ridotti come John Travolta, costretti nel ballo del qua qua, immersi nella vergogna data da insulti, volgarità, promesse tanto roboanti quanto vuote e assurdità istituzionali. Terni non è di proprietà di Alternativa Popolare, non può essere l’oggetto di una contesa interna e deve sapere quali sono i motivi veri di queste sventagliate dimissioni (c’è da domandarsi se visto il feeling con Sgarbi sia stato consigliato dal critico d’arte che ‘le dimissioni le dichiara, non le dà, per poi trattare’). Terni non è un giocattolo che se il bambino si stanca lo molla. Terni è dei ternani. Gente onesta e lavoratrice che merita un sindaco e non un sovrano volubile. Terni merita dignità e rispetto e un’agenda politica pragmatica e seria che punti a risolvere i problemi della città, non a sostenere le carriere di qualcuno che la usa».

Porfidi (SI): «Ternani, salviamoci da soli»

Così Federica Porfidi, segretaria provinciale di Sinistra Italiana Terni: «Molti, non tantissimi, hanno creduto in lui, diranno alcuni. Perché? I motivi sono due. Il primo risiede nel mix tra speranza e ammirazione per un sedicente uomo di successo pieno di soldi. Un fenomeno che con il suo potere avrebbe potuto portare investimenti o elargire qualche vantaggio a chi si fosse seduto alla sua corte e molti si sono accomodati sfregandosi le mani. L’altro motivo è più profondo e risiede nella sfiducia per la democrazia che attraversa questo tempo. Si pensa che l’uomo forte (o la donna con gli attributi) con il decisionismo dei pieni poteri, o con il carattere sanguigno e determinato del ‘decido tutto io’, possa risolvere quello che la complessità della democrazia non riesce a risolvere. La parabola di Bandecchi – afferma Porfidi – dimostra proprio il contrario. Bandecchi ha adorato fare la campagna elettorale, spararle a destra e sinistra, ma una volta seduto sulla poltrona da sindaco ha immediatamente perso l’entusiasmo. Come il bambino viziato che scartato il gioco tanto ambito, lo butta in un angolo per volerne subito un altro: ‘adesso mi candido alle europee e voglio fare il presidente del Consiglio’, dice. La verità è che non è in grado di affrontare nessun problema: l’ospedale, l’inceneritore, il PalaTerni, il futuro dell’acciaieria, del polo chimico, il bilancio del Comune, la violenza sulle donne, il semplice gestire il ruolo con dignità e onore. Non ha progetti nuovi per la città e si è accorto che non ha una squadra, ma solo seguaci che non hanno né competenze specifiche né idee. La verità è che governare è fatica, é grande studio dei problemi, é ascolto, é lavoro collettivo, é generosità e ambizione di aiutare e migliorare il benessere comune. Non è sbornia di potere. E per farlo servono l’impegno e la partecipazione di tutti i cittadini. Non possiamo pensare di usare le urne per uno sfogo, una speranza o un divertimento. La democrazia – conclude la segretaria di SI Terni – vive ogni giorno e con il nostro apporto attivo di partecipazione. Così si costruisce un nuovo futuro anche per la nostra città in crisi. Nessuno ci salverà se non lo faremo da soli, ma Terni ha le energie per farlo e può iniziare a riscattarsi».

Rifondazione: «Sempre più svilita l’immagine della città»

Per Rifondazione Comunista Terni «l’annuncio delle dimissioni di Stefano Bandecchi è solo l’ultimo atto di una commedia tragica dove a perdere è solo la città di Terni. Dopo otto mesi di mandato, l’unico risultato tangibile è lo svilimento dell’immagine di una città sempre più piegata alla personalizzazione narcisistica. Un coro plaudente di politicanti, portatori di interesse, feticisti dell’uomo solo al comando hanno consegnato, con servile inettitudine, una città già depressa ad un soggetto che ha come unica finalità il consolidamento dei propri interessi economici e di conseguenza politici. È altrettanto chiaro che la legge prevede la possibilità di ritirare le dimissioni. Viene quindi da chiedersi se questo non sia l’ennesimo atto di forza, magari nei confronti di una maggioranza e di una giunta che con un po’ di dignità prova a non essere solo un obbediente consiglio di amministrazione. Oltre questo circo – conclude Rifondazione – rimangono tutte le ferite e le enormi questioni sociali, produttive, ambientali. Dopo otto mesi di mandato, fioriere, villaggi di luci, iniziative di polizia privata, il vuoto totale di una propaganda incessante e dannosa non sarà coperto o assolto dall’ennesima capriola».

Noi Moderati: «Serve rispetto»

«Bandecchi utilizza – spiega il segretario provinciale Yari Lupattelli – ancora una volta le istituzioni per i suoi personalismi: questo comportamento non è più accettabile, è una mancanza di rispetto prima di tutto verso i ternani, e in secondo luogo verso le istituzioni. Speriamo si torni quanto prima al voto: i ternani hanno bisogno di risposte ai problemi di tutti i giorni e sono stufi di dover star dietro a titoli di giornale che vedono il sindaco triste protagonista. Non è la
prima volta che Bandecchi usa il suo ruolo per fini personali: ora non si sa quali siano i motivi delle sue dimissioni ma, se fossero realmente cause politiche come lui stesso ha sostenuto, sarebbe ancor più grave, visto che non è possibile anteporre beghe di partito all’interesse comune».

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