Non era la prima volta che entravano in quel locale, un bazar etnico nel centro di Terni gestito da un cittadino bengalese, con intenzioni tutt’altro che pacifiche. E sempre con la stessa arroganza di chi minaccia e pensa che tutto gli è possibile e, anzi, dovuto. Ma venerdì sera gli è andata male, perché dopo l’ennesimo episodio sono stati bloccati e arrestati in piazza della Repubblica dagli agenti della squadra Volante di Terni.

Arrestati A finire in carcere – cosa che li ha particolarmente sorpresi, visto all’uscita dalla questura, sabato mattina, pensavano di poter tornare tranquillamente a casa – sono due cittadini rumeni di 27 e 24 anni, arrestati per rapina aggravata in concorso.
Il blitz Verso mezzanotte i due sono entrati nel locale, facendo razzia di alimenti e bevande alcoliche, consumandole sul posto. Quando il negoziante, che era solo, ha chiesto il pagamento, i due per tutta risposta lo hanno minacciato con un cavatappi alla gola. Poi sono usciti, come nulla fosse.
Pedinati L’uomo, di fronte all’ennesimo grave episodio, ha chiamato il 113 e ha iniziato a seguire i due, fornendo precise indicazioni alla centrale operativa. Le due Volanti giunte sul posto, li hanno intercettati in piazza della Repubblica, dove i due rumeni – visibilmente ubriachi – si erano già uniti ad un altro gruppo di coetanei tutt’altro che pacifici.

La minaccia Alla fine – non senza fatica, visto che hanno opposto una strenua resistenza – gli autori della rapina sono stati identificati e condotti in questura. Durante i concitati momenti dell’arresto, sono arrivati al punto di minacciare gli agenti: «Adesso ci feriamo da soli e diciamo che ci avete maltrattati».
A Sabbione I due, su disposizione del sostituto procuratore Elisabetta Massini, sono stati condotti nel carcere di Sabbione e ora le indagini della questura puntano a capire quanti altri episodi del genere li abbiano visti protagonisti in passato e, eventualmente, insieme a chi siano stati compiuti.
Già espulso Il 27enne è risultato anche inottemperante ad un ordine di allontanamento dall’Italia emesso a marzo. Lo stesso è risultato già denunciato per maltrattamenti in famiglia.