L’istanza è in tribunale. L’avvocato Marco Petrucci, il liquidatore di Sgl, l’ha consegnata e, visto che Michele Monachino non ha rispettato l’impegno di restituire lo stabilimento, adesso la parola passa ai giudici. E, forse, al patron di quello che resta dell’Elettrocarbonium, la cosa sta pure bene. Visto che tanto è chiaro che a lui, delle sorti dello stabilimento e dei lavoratori interessa poco. Così, però, magari tira avanti qualche mese, perché i tempi del tribunale potrebbero essere lunghi.
La politica Per chi, invece, desso la faccenda si fa pesante, sembra essere l’assessore al Comune di Narni Marco de Arcangelis. Perché dopo il durissimo attacco che gli era stato rivolto da Luciano Novelli e Alessandro Amici, l’assessore allo sviluppo economico viene di nuovo preso di mira. Ma stavolta è tutta l’opposizione in consiglio comunale che chiede la sua testa.
L’Ordine del giorno L’attacco arriva sotto forma di un ordine del giorno – firmato, oltre che da Alessandro Amici, Gianni Daniele ed Enrico Daniele (TuttiperNarni) e Luciano Novelli (Sinistra per Narni), anche da Sergio Bruschini (Forza Italia) – recità così: «Premesso che la vicenda ex Sgl si è purtroppo come ormai è chiaro e definitivo, conclusa in modo infausto per la città e i lavoratori, e visto che l’attore principale di tutta la trattativa per il comune di Narni è stato l’assessore allo sviluppo economico. Tenuto conto che il mandato lo aveva ricevuto dal consiglio in modo unanime, anche in un contesto di delicata situazione in quanto ex dipendente della stessa azienda. Questo mandato unanime conferito dal consiglio deve essere rivisto e riconsiderato, anche per una questione di correttezza e trasparenza».
La chiarezza Per le motivazioni addotte, scrivono i consiglieri comunali narnesi, «e per far sì che l’intero consiglio possa ancora dare fiducia, in modo unanime, rispetto al proseguo di ogni azione volta al perseguimento di nuove soluzioni, riteniamo che – onde fugare ogni possibile continuità o poca chiarezza nei confronti della vicenda –
l’assessore allo sviluppo economico non sia più parte attiva ed integrante della cabina di regia della trattativa presente e futura su ex Sgl».
La Uil Sulla vicenda prende posizione anche Marco Di Clemente, della Uil territoriale di Narni: «Cacciare l’imprenditore ed il suo management – dice – è compito delle istituzioni e della Sgl Carbon in liquidazione, facendo rispettare i tempi di riconsegna degli impianti (mercoledì 8 giugno). Chiudersi solo alla produzione di elettrodi è limitativo e soprattutto va contro gli interessi dei lavoratori diretti e delle ditte dell’indotto che chiedono solo di essere rioccupati. Fondamentale riprendere i contatti con la proprietà per riconfermare la volontà di cedere gli asset industriali alle stesse condizioni precedentemente concordate».
La politica L’area industriale, dice Di Clemente, «deve essere utilizzata per seri progetti industriali, supportati da piani industriali con le dovute garanzie e con un management di provata capacità. Abbiamo notato un comunicato congiunto di Comune di Narni e Regione senz’altro condivisibile, ma anche prese di posizione di singoli amministratori locali che vanno in segno opposto. La Uil di Narni è nettamente contraria alla ipotesi di scambio di destinazione d’uso dell’area industriale, che deve essere utilizzata per creare occupazione e non alimentare contenziosi fra proprietà e Comune che si protrarrebbero nel tempo, allontanando ogni possibilità di interesse imprenditoriale. La Uil territoriale crede che parlare di grandi operazioni di carattere finanziario di multinazionali sia inutile e fuorviante, così come è stato durante la breve e disastrosa gestione di Elettrocarbonium, che sta registrando ulteriori danni all’economia cittadina come il probabile licenziamento dei dipendenti di una ditta storica dell’indotto. Alla istituzione locale, pur riconoscendo l’importante profuso, chiediamo chiarezza e coerenza per il percorso che si dovrà intraprendere».
Cinesi in visita In questi giorni, intanto, all’interno dello stabilimento narnese si sono riaffacciati dei visitatori cinesi (o presunti tali) che vengono annunciati come possibili investitori interessati a subentrare a Michele Monachino – «se è vero, chi li fa entrare deve sapere che Sgl – dice il liquidatore, Marco Petrucci – ha diffidato chiunque dall’accedere o dal far accedere soggetti esterni all’interno del sito. E comunque Sgl è estranea a questa operazione» – ma secondo ‘radio-fabbrica’ dietro i cinesi-investitori potrebbe celarsi lo stesso imprenditore pugliese.