Dopo una serie di appuntamenti, organizzati da Azione cattolica Terni, che hanno toccato argomenti come l’Europa, le politiche nazionali, il lavoro, la scuola e l’educazione, lunedì pomeriggio il tema ‘cado’ sono state le elezioni amministrative del prossimo 10 giugno.
Poca scelta «Queste elezioni – secondo Giuseppe Croce – si presentano come un momento di svolta per la politica locale. Spesso ci viene chiesto: Per chi voterà l’Azione cattolica? Non c’è una risposta, se non quella che non ci troviamo molto a nostro agio per la possibilità di scelta, dato che mancano alcune opzioni alle quali auspicavamo. Certamente in queste elezioni ci sono delle stranezze: l’alternativa tra destra e sinistra è insufficiente, tra le forze politiche più accreditate ce ne sono due che si definiscono ‘populiste’, ma manca una forza significativa rappresentante dell’orientamento ‘liberale’».
L’INTERVISTA A LUCA DIOTALLEVI – IL VIDEO
Elezioni povere Per il presidente Luca Diotallevi, «sono elezioni povere, non per colpa di chi c’è ma per colpa di chi non c’è. Sono elezioni in cui si arriva senza un programma e con, sostanzialmente due posizioni: chi difende il passato che ha fallito e chi a questo passato, giustamente, contrappone un’alternativa. Manca un alternativa al passato che non sia ‘populista’».
Al nuovo sindaco Due i consigli che Diotallevi si sente di dare a chi andrà a governare questa città: «Prima di tutto i trasporti. Terni sta morendo di isolamento e avere buoni trasporti con il Tirreno e con l’Adriatico non risolve i problemi, ma evita che si aggravino ulteriormente. Secondo input è quello di evitare che il denaro pubblico sia l’ultima chance che i poteri regionali abbiano per costruire collateralismo, quindi cercare di superare il prima possibile il meccanismo dell’Area di crisi complessa che non genera sviluppo, ma solo clientelismo».
