Letta chiama alle urne: «Qua per dare un messaggio» – Foto e Video

Il leader del PD in comizio davanti al Silvestrini snocciola alcuni punti della lista: donne, giovani, ambiente e bollette

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di Gabriele Ripandelli

C’è un’Italia degli indecisi. Enrico Letta li quantifica nel 42% della popolazione avente diritto al voto e al comizio davanti al Silvestrini si rivolge a loro: «La partita si gioca alle urne e non ai sondaggi. La nostra vittoria quest’estate a Monza, in una città governata dal centro-destra in cui la squadra è di proprietà di Berlusconi, ne è la dimostrazione. In questa campagna siamo stati inondati da immagini nei social. Da domenica siamo scesi in campo con i nostri sindaci e l’aria è cambiata perché la gente ha bisogno di guardare negli occhi di chi si può fidare». Il leader del PD invita a non avere memoria corta: «C’è chi sfiduciato e deluso dice abbiamo provato tutti, proviamo la Meloni. Ma ricordatevi che dal 2008 al 2011 nell’ultimo governo di centro-destra, prima che si trasformasse in destra pura, lei è stata ministro e la disoccupazione giovanile è passata dal 21 al 31%». Sull’importanza del voto sulla politica estera: «Privare di Draghi all’Italia e all’Europa è stata una scelta gravissima che significa metterle in difficoltà. Credo che Putin abbia brindato quando lo ha saputo. L’Italia deve mantenere il suo ruolo di perno e non cedere ai ricatti di Putin. Salvini e Meloni vogliono disgregare l’Europa. Questo aggiunge drammaticità e porta a riflettere bene sulle conseguenze del voto».

I punti discussi

Visto il luogo del comizio, il punto di partenza non può che essere la sanità: «Non possiamo smantellare quella pubblica. Va rinforzata nei prossimi cinque anni. La norma Tremonti che riguarda l’investimento sul personale sanitario è stata nociva in questi due anni di pandemia. Come diceva Milani non c’è ingiustizia più grande che fare parti uguali tra diversi». Si passa poi ai giovani, tra scuola e lavoro: «Mi fischiassero pure se propongo aumento di investimenti per la scuola, prolungamento dell’obbligatorietà e gratuità e obbligatorietà per le scuole primarie. Ricordiamoci però che le disuguaglianze nascono da bambini e che le donne italiane non devono più trovarsi a scegliere tra maternità e lavoro. È scandaloso che i giovani escano di casa a 30 anni passando in una cameretta il periodo più creativo della loro vita. Niente stage, abbiamo messo il contratto di primo impiego con degli sgravi sulla tassazione». Per quanto riguarda le donne: «Meglio un premier donne che fa politiche per la parità che un premier donna che porta avanti la mentalità maschilista e patriarcale. Loro al Parlamento europeo hanno votato contro la parità salariale di genere». Per quanto riguarda il rincaro bollette fa sapere che mercoledì è stato a Berlino per parlare del tetto sui costi e degli aiuti a chi non riesce a pagarle. Infine sull’ambiente in una campagna «iniziata con l ghiacciai della Marmolada e terminata con l’alluvione marchigiana». L’impegno è di quelli seri: «Caldo soffocante, siccità, incendi. Per noi deve essere una priorità». Sull’Umbria? Niente in comizio, commenti sulla sanità e sulla recente alluvione alla stampa (vedi il video). E una promessa in risposta al rifiuto del direttore del Chianelli: «Tornerò dopo le elezioni ».

LE FOTO


VIDEO – ENRICO LETTA A PERUGIA

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