di Giovanni Cardarello
«Vorremmo organizzare delle grandi occasioni di partecipazione, perché il programma che vogliamo scrivere lo abbiamo chiaro per alcuni punti programmatici inequivocabili». Si è presentata così alla stampa la sindaca di Assisi e presidente della Provincia di Perugia, Stefania Proietti, ufficialmente candidata presidente del ‘campo largo’ alla presidenza della Regione Umbria. E lo ha in una conferenza stampa che si è tenuta domenica mattina a Perugia, nella sala della Vaccara del palazzo dei Priori.

Chiari i temi che vuole affrontare: «Il diritto alla salute, la cura del creato, la cura delle persone, il prendersi cura soprattutto dei più fragili, la centralità della vita, il tema dell’accoglienza in tutti i sensi, ma anche lo sviluppo innovativo, sostenibile, dell’innovazione sociale come soluzione alle problematiche. Però tutti questi pilastri, questi cardini – ha detto Stefania Proietti – hanno bisogno poi di costruire un edificio, mattone per mattone»
La candidata del centrosinistra declina subito anche il metodo di lavoro che intende utilizzare in questi mesi di campagna elettorale che separano dal voto. Un voto che, verosimilmente, andrà in scena il 17 e 18 novembre. «Chiameremo ciascuno, chi vorrà partecipare, andremo proprio nei territori. Pensiamo di costruire una campagna elettorale la più partecipata possibile. Il ‘patto avanti’ ha questa caratteristica e prerogativa che ci piace tantissimo: questo è il vero essere piattaforma aperta. Useremo ovviamente anche i social, ma anche l’incontro con le persone. Perché le persone sono al centro della nostra idea di Umbria del futuro».
Netto il giudizio sugli anni di governo di Donatella Tesei, attuale presidente della Regione: «Sull’attuale governo regionale avremo modo di dire. Noi pensiamo di dare una proposta che può garantire agli umbri qualcosa di più, qualcosa di meglio. La nostra campagna sarà proprio fatta sul ‘per’, sul costruire di più. Pensiamo che si possa fare di più per l’ambiente, la salute dei cittadini, per le infrastrutture. Oggi pensiamo di poter offrire agli umbri una visione che dà davvero all’Umbria una speranza in più e delle possibilità in più di diventare un’apripista per tutta l’Italia. Cosa che non abbiamo vissuto in questi cinque anni».
Molto importante, infine, il passaggio sul motivo per cui ha accettato di misurarsi in questa sfida. «Se posso sintetizzarli in un uno solo: il senso di responsabilità verso una comunità così ampia e plurale quale si è manifestata in queste settimane. Una manifestazione di affetto e di consenso non nei miei confronti, ma nei confronti di quello che in otto anni siamo riusciti a costruire ad Assisi ed in provincia con delle squadre meravigliose». La lunga corsa alla guida della Regione Umbria per il quinquennio 2024-2029 è partita ufficialmente.