Ex Milizia Terni per ospitare famiglie dei ricoverati: bagarre politica e critiche

Proposta della giunta regionale da 5 milioni, l’assessore Melasecche: «Grande risorsa». Critiche da Pd, M5S e Orsini (Gruppo Misto)

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L’ex Milizia di Terni come palazzina per ospitare le famiglie dei ricoverati al ‘Santa Maria’ di Terni. Questa la proposta della giunta regionale per il futuro utilizzo della struttura all’angolo tra via Campomicciolo e via Malnati. Ed è subito polemica con il consigliere regionale M5S, Thomas De Luca.

«Basta ‘tende’ care, ci sono risorse come l’ex Milizia e Monteluce»

L’ex Milizia

Cinque milioni per l’ex Milizia

L’assessore regionale Enrico Melasecche ne ha parlato nella mattinata di martedì: «È con particolare soddisfazione che ho portato in approvazione il 31 dicembre scorso la proposta che utilizza 5 milioni di euro di fondi europei, per trasformare finalmente quel volume inanimato su cui in questi due anni abbiamo subito attacchi inverecondi proprio dai responsabili di quelle scelte avventate che crearono le basi del dissesto esploso qualche anno dopo; passiamo da un problema cristallizzato ad una grande risorsa dall’alto valore sociale, funzionale e simbolico integrando quella struttura con quello che sarà il nuovo ospedale di Terni». Si passa – ricorda Melasecche – dal «fallimento delle ‘cellule staminali’ alla palazzina per ospitare le famiglie dei ricoverati. Era quello un progetto di quindici anni fa, edificio nuovo, mai utilizzato, era diventata un peso non indifferente nel bilancio dell’Ater, con l’azienda ospedaliera che, una volta realizzato, non ha più ritenuto di prenderlo in gestione a causa del fallimento di quella idea che per troppi anni è stato nascosto alla pubblica opinione».

Terni, nodo ex Milizia: «Solo predisposizioni»

L’ex Milizia

De Luca (M5S): «Un ostello. Intanto interi ospedali chiusi»

Non si è fatta attendere la risposta del consigliere regionale M5S: «Trasformare l’ex Milizia in un dormitorio e chiudere gli ospedali di Spoleto e Branca. Ecco la lungimirante gestione della quarta ondata Covid da parte della giunta regionale. Sono due anni che chiediamo, inascoltati, di utilizzare l’ex Milizia per la gestione di pazienti Covid. Un edificio attrezzato con gruppi di continuità, postazioni predisposte per l’ossigeno e adeguato per ospitare centri di ricerca ad alto livello. Secondo quanto riportato in un post dell’assessore Melasecche, la struttura potrebbe essere trasformata in una struttura ricettiva per ospitare le famiglie dei ricoverati all’ospedale di Terni. Quello che doveva essere il centro di ricerca delle cellule staminali dovrebbe praticamente diventare un ostello, non si sa bene gestito come e a spese di chi, se dei cittadini o della sanità pubblica. Uno scenario quanto meno assurdo per l’ex Milizia, sia dal punto di vista della gestione sanitaria che sotto il profilo economico, considerando i costi necessari a riconvertire in dormitorio una struttura che tra utenze e bollette costa 25 mila euro all’anno. Dopo i milioni di euro buttati per l’ospedale da campo e per i moduli prefabbricati di Arcuri, sarebbe altro spreco di denaro pubblico per trasformare in un ostello quella che al momento è una cattedrale nel deserto. Una vergogna senza fine per la struttura che doveva essere centro di ricerca per le cellule staminali. È così che la giunta regionale pensa di risolvere l’emergenza Covid? Togliendo posti letto agli ospedali di Spoleto e Branca, riproponendo soluzioni già note e già contestate nei mesi scorsi dai cittadini. Tutto questo mentre il tracciamento è ormai saltato e i contagiati sono costretti alla sorveglianza ‘fai da te’ senza neanche essere presi in carico dal servizio sanitario. E una struttura adeguata come l’ex Milizia viene trasformata in un ostello? Ci chiediamo cosa avrebbero detto e fatto i partiti di centrodestra, attuale maggioranza in Umbria, se fossero stati all’opposizione di fronte a una simile gestione. Ma soprattutto, coloro che si riempiono la bocca parlando sempre di visione quale futuro riservano ad una struttura che potrebbe essere riconvertita in un centro di ricerca in ottica Irccs – conclude – o per altri progetti con l’università e che viene invece adibita a dormitorio?».

Terni, cellule staminali Game over fondazione

Paparelli (Pd) in tackle

Attacca anche il consigliere regionale del Pd, Fabio Paparelli: «Realizzare a Terni, nella struttura denominata ex Milizia di proprietà di Ater, un centro esclusivo di cura e isolamento dei malati covid- 19: è quanto avevamo proposto alla giunta regionale attraverso una mozione presentata già nell’aprile 2020. Oggi apprendiamo con stupore che oltre ad aver disatteso questo impegno, la giunta Tesei spenderà altre importanti risorse pubbliche, si parla addirittura di
svariati milioni, per realizzare proprio su quell’immobile un dormitorio di dubbia utilità. Ai cittadini che si vedono chiudere interi reparti ospedalieri, a cui si rimandano interventi chirurgici o si annullano le prestazioni azzerando la medicina territoriale e ospedaliera come sta succedendo ad Assisi, Pantalla, Castiglione del Lago, Spoleto, Foligno, Umbertide, ma anche Terni e Perugia, la Regione ha deciso di negare definitivamente la speranza di avere in Umbria  un presidio oggi dedicato al Covid e domani  alle varie emergenze. Con un investimento minimo – aggiunge – quel presidio poteva essere già stato realizzato presso l’ex Milizia di Terni, già centro per le staminali attrezzato e ormai dismesso, ed avrebbe consentito di alleggerire notevolmente il carico ospedaliero e le terapie intensive. La scelta di realizzarci un albergo pubblico destinato ai familiari dei degenti ricoverati presso l’ospedale di Terni è la pietra tombale che viene messa con incomprensibile giubilo, e posata su un progetto che avrebbe evitato la spoliazione continua di strumentazioni e risorse umane di vari ospedali
territoriali e impedito un vero e proprio accanimento sul personale sanitario stremato dall’emergenza e dai continui spostamenti. Se fosse confermata – continua il consigliere – la notizia che l’intervento di trasformazione dell’Ex Milizia in struttura di accoglienza per i parenti dei malati ricoverati arriverà a costare 5 milioni di euro, quando nel resto del Paese le aziende sanitarie sottoscrivono convenzioni con le strutture alberghiere che si trovano nelle vicinanze, ciò rappresenterebbe un nuovo caso di malagestione della cosa pubblica, dopo il caso dell’ospedale da campo costato oltre quattro milioni di euro e di fatto inutilizzato e inutilizzabile. Ci auguriamo che su questo spreco di denaro pubblico le autorità competenti – conclude – facciano al più presto chiarezza».

Gentiletti (Senso Civico): «Fare proposte alternative»

«Seguo con interesse – le parole del consigliere comunale Alessandro Gentiletti – il dibattito della politica regionale sulla decisione di utilizzare l’ex Milizia come foresteria dell’Ospedale di Terni. Una scelta probabilmente inappropriata, soprattutto in termini di costi e strategicità. Quello che però anche io penso è che sia importante e prioritario iniziare a ragionare su come il nostro ospedale possa essere finalmente dotato di strutture pubbliche capaci di accogliere i familiari dei pazienti, soprattutto se vogliamo ragionare nell’ottica di una realtà che è già proiettata oltre i confini provinciali e che deve essere attrattiva non solo per residenti ma anche per chi non abita in città. Il servizio pubblico ha il dovere di potenziarsi e non perdere l’opportunità di essere concorrenziale. Su questo è doveroso fare proposte alternative a quelle della Regione».

Orsini (Gruppo Misto): «Sia luogo di ricerca e studio»

Anche Valdimiro Orsini (Gruppo Misto in consiglio a Terni) critica la scelta della Regione: «L’ex Milizia sia un luogo di ricerca e studio, per questo è stata a suo tempo progettata – spendendo tanto denaro pubblico – per questo può essere molto utile in questa fase di pandemia permanente. Il ruolo di ricerca e studio, meglio ancora se collegato all’università si coniuga bene anche con il documento approvato all’unanimità nei giorni scorsi in II commissione consigliare, un documento che tra primo punti chiede, pensando al piano regionale sanitario, che a Terni venga previsto un Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico, l’Irccs, che appunto necessita anche di laboratori di alta specializzazione. L’ex Milizia è stata appunto realizzata per ospitare laboratori, è dotata di infrastrutture e impiantisca per questa funzione, una ricchezza che andrebbe persa oltretutto spendendo altro denaro pubblico. Trovo assurdo che laddove siano stati spesi milioni per realizzare laboratori ora se ne spendano altri cinque per ricavarci un ostello. Non entro in polemiche personali mi rivolgo alla presidente Tesei affinché guardi finalmente con attenzione il territorio ternano. Terni non ha bisogno di strutture ricettive, ce ne sono già tante anche a ridosso dell’ospedale, peraltro a prezzi contenuti. Magari si può pensare a convenzioni per calmierare ulteriormente i prezzi per i familiari delle persone ricoverate al Santa Maria. Terni – conclude – ha bisogno di innovazione, di luoghi di ricerca e sviluppo, come appunto l’ex Milizia, non dormitorio ma spazio per le nuove frontiere della medicina, della salute e della formazione Un ruolo nazionale per una Terni protagonista».

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