Fase 2, via ai controlli: «Massima severità sugli assembramenti»

Il ministero dell’Interno fissa i paletti: «Ma ci sarà anche elasticità per non impattare sulla vita quotidiana dei cittadini»

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di F.L.

«Massima severità» circa il rispetto del divieto di assembramenti e aggregazioni di persone, ma anche «comprensione ed elasticità» per contenere al massimo l’impatto delle misure a salvaguardia della salute pubblica sulla vita quotidiana dei cittadini: seguiranno questa doppia direttrice i controlli delle forze dell’ordine che da lunedì 4 maggio scatteranno anche in Umbria in concomitanza con l’inizio della fase 2 dell’emergenza coronavirus. A dare indicazioni in tal senso è una circolare del dipartimento di pubblica sicurezza del ministero dell’interno inviata a tutte le questure italiane. Il documento, nel dare indicazioni sulla verifica della «puntuale attuazione» delle prescrizioni indicate dal decreto governativo del 26 aprile, spiega che i servizi dovranno essere garantiti, «costantemente e scrupolosamente», anche sugli itinerari di lunga percorrenza, sia stradali che ferroviari (aree di servizio, stradali ed autostradali, caselli autostradali, stazione ferroviarie).

SPECIALE CORONAVIRUS – UMBRIAON

Attività produttive, verifiche sui protocolli di sicurezza

Concetti ribaditi anche nella direttiva del gabinetto dello stesso ministro dell’interno, laddove si evidenzia che «fermo restando l’assoluta necessità di far leva sul senso di responsabilità dei singoli cittadini, il quadro complessivo delle misure adottate impone di trovare un punto di equilibrio tra il primario obiettivo di salvaguardare la salute pubblica, da perseguire essenzialmente con il divieto di assembramento e, più in generale, con il distanziamento interpersonale e ogni altra forma di protezione individuale, e l’esigenza di contenere l’impatto sulla vita quotidiana dei cittadini». Sta dunque ad agenti e militari delle forze dell’ordine declinare caso per caso questa duplice prerogativa. Un adeguato sistema di controlli sarà attivato anche rispetto allo svolgimento delle attività produttive, molte delle quali potranno riprendere proprio lunedì, in particolare in merito all’osservanza delle prescrizioni contenute nei protocolli in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro. Proprio il regime dei controlli sostituirà – salvo che per la attività ancora sospese, dunque non incluse nell’elenco aggiornato – tutte le forme di comunicazione o autorizzazione preventiva che, fino all’ultimo decreto, dovevano essere inviate ai prefetti per la verifica della sussistenza delle condizioni richieste per la prosecuzione delle attività aziendali. Potranno essere costituiti per questo scopo nuclei a composizione mista, composte da vigili del fuoco, ispettorato del lavoro e comando carabinieri per la tutela del lavoro, oltre alle Asl. Per alcune violazioni è configurata anche la possibilità, già all’atto dell’accertamento, di disporre la chiusura provvisoria dell’attività per una durata non superiore a cinque giorni.

Ancora una definizione per gli ‘affetti stabili’, tesserini o simili per i lavoratori

In merito alla necessità più sentita dai cittadini, quella degli spostamenti, la stessa direttiva ribadisce che si considerano «necessari, e come tali giustificati», gli spostamenti per incontrare congiunti e che la definizione di questi ultimi ricomprende «i coniugi, i rapporti di parentela, affinità e di unione civile, nonché le relazioni connotate ‘ da duratura e significativa comunanza di vita e di affetti’». Ribadito anche il divieto per tutte le persone fisiche di trasferirsi o spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, in una regione diversa rispetto a quella in cui attualmente si trovano, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute. Una volta che si sia fatto rientro, inoltre, non saranno più consentiti spostamenti al di fuori dei confini della regione in cui ci si trova, qualora non ricorra uno dei motivi legittimi di spostamento indicati. Le circostanze giustificative di tutti gli spostamenti ammessi, in caso di eventuali controlli, possono essere fornite nelle forme e con le modalità consentite (disponibile un nuovo modello di autocertificazione). La giustificazione del motivo di lavoro può essere comprovata anche esibendo adeguata documentazione fornita dal datore di lavoro (tesserini o simili) idonea a dimostrare la condizione dichiarata.

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