Cinquanta esuberi volontari, per 37 operai e 13 impiegati, con incentivi variabili a seconda del mese di uscita, da un massimo di 26 mensilità per chi dovesse lasciare l’azienda ad ottobre 2024 fino a 10 mensilità per chi deciderà di andare via a marzo 2025. È stato firmato nella serata di mercoledì in Confindustria Terni l’accordo tra la direzione aziendale di Forvia, ex Faurecia, e le segreterie territoriali di Fim, Fiom e Uilm, nell’ambito della vertenza aperta dall’azienda che produce tubi marmitta, per far fronte al calo di fatturato legato alla crisi dell’automotive.
Nell’accordo è stato definito un periodo di ‘salvaguardia’ – il punto su cui si è prolungata la discussione tra le parti – che andrà dalla fine della procedura di uscite volontarie e incentivate, quindi fine marzo (periodo che coincide sostanzialmente anche con la fine della cassa straordinaria già in atto) fino al 31 dicembre 2025, in cui l’azienda si è impegnata a non porre in essere ulteriori procedimenti di licenziamenti collettivi con criteri differenti da quello della non opposizione. In sostanza, l’azienda avrà la possibilità, dal primo aprile 2025 al 31 dicembre 2025, di poter discutere soltanto un altro piano di uscite incentivate e volontarie, ma non altre forme di licenziamento collettivo.