di Giovanni Cardarello
Un normale mercoledì mattina di inizio luglio al front-office dell’anagrafe del Comune di Foligno, si è trasformato prima in un ‘mercoledì da leoni’ e infine in una dura polemica politico-sindacale. Vediamo i contorni. La vicenda prende le mosse, appunto, mercoledì 2 luglio quando alle 10.30 un cittadino folignate è andato in escandescenza per una fila, a suo dire, più lunga e complessa del dovuto. Aggressioni verbali, minacce di aggressioni fisiche, calci e pugni alle porte e alle vetrate della sede del palazzo comunale.
Una vicenda, forse, troppo frettolosamente rubricata come problema personale del cittadino ma che nel giro di poche ore è montata in polemica. Ad aprire le danze una nota della segretaria regionale della Cisl Funzione Pubblica Umbria, Luisa Casci. «È caos al Comune di Foligno: file interminabili all’anagrafe, dipendenti allo stremo e aggressioni in aumento. Abbiamo scritto al sindaco e alla giunta comunale per denunciare una situazione insostenibile presso gli uffici di front-office dell’anagrafe, che compromette i servizi ai cittadini e la salute del personale». Ma non solo. La Casci rincara la dose anche sulla gestione. Nella nota della Cisl si segnala che «tra le problematiche principali spiccano indubbiamente le file interminabili che comportano ore di attesa per i cittadini generando insoddisfazione, frustrazione e, purtroppo, anche l’impossibilità di ottenere il servizio in giornata nonostante la lunga attesa».
La Cisl denuncia che «per i dipendenti del front-office anagrafe il carico di lavoro è, ogni giorno, eccessivo e improponibile a causa della carenza di organico, in quanto sono solo quattro i dipendenti a sportello abilitati all’emissione delle carte di identità e dei certificati. Si stima che servirebbero almeno altri due addetti». Inoltre, conclude la nota del sindacato, «esiste un evidente problema che riguarda la gestione degli accessi, che si sta rivelando inefficace. Attualmente è in vigore un modello ‘ibrido’, che prevede sia l’ingresso libero, sia la possibilità di prenotare un appuntamento. Il personale corre un serio rischio di burnout derivante dalla combinazione di carico di lavoro elevato, pressione degli utenti e sensazione di non poter erogare un servizio adeguato».
Netta, e per alcuni versi stizzita, la replica del sindaco di Foligno Stefano Zuccarini. «Occorre fare chiarezza, per evitare strumentalizzazioni e mistificazioni – attacca il primo cittadino – L’amministrazione comunale di Foligno è infatti tra le poche, se non l’unica in tutta la regione, ad aver fatto la scelta di adottare un ‘sistema misto’ di accesso ai servizi di anagrafe. Una scelta dovuta proprio alla volontà di poter consentire anche a tutti i cittadini che non abbiamo effettuato una prenotazione online, di potervi comunque accedere. Pertanto, un servizio ulteriore che viene fornito a beneficio della cittadinanza. Spiace però dover constatare – scrive Zuccarini – che la segretaria della Cisl Funzione Pubblica dell’Umbria, voglia invece farlo addirittura passare come un disservizio patito dagli stessi cittadini».
«Per correttezza d’informazione – sottolinea il sindaco di Foligno – va inoltre specificato che la fila ‘sino alla piazza’ è stata riscontrata ad uffici ancora chiusi, quando i cittadini non potevano che trovarsi all’esterno del palazzo comunale: dal momento dell’apertura, come sempre accade, tutti hanno avuto regolarmente accesso agli uffici ed all’interno dei locali predisposti per attendere il proprio turno. Appare infine del tutto strumentale – conclude il primo cittadino – il tentativo di associare tale situazione all’episodio di un cittadino con importanti problematiche psicologiche, che ha dato in escandescenze nei locali di portineria. Siamo e saremo sempre pronti al dialogo, purché questo sia leale e costruttivo, nell’interesse superiore tanto dei lavoratori come di tutti i cittadini».
A meno di 24 ore della replica del sindaco di Foligno Zuccarini alla denuncia della Cisl Fp, arriva la controreplica del segretario regionale Luisa Casci. «Apprezziamo la pronta replica del sindaco Zuccarini e la disponibilità al dialogo che ha manifestato – scrive Casci – ed è lungi da noi voler sostituirci a lui nella gestione del personale, che è di sua esclusiva pertinenza. La vera questione che sottoponiamo alla sua attenzione – spiega la segretaria regionale della Fp Cisl – è se, nel rispetto del compito istituzionale che la carica di primo cittadino del Comune di Foligno gli conferisce, sussista la volontà di attivare dei percorsi concreti che garantiscano la giusta sicurezza ai lavoratori. Lo stesso Zuccarini, nella sua replica, ha confermato che gli episodi di aggressione si sono ripetuti nel tempo, il che dimostra che la nostra preoccupazione è tutt’altro che infondata».
E ancora: «Non si tratta di ‘strumentalizzare’ situazioni spiacevoli, ma di non sottovalutare dei segnali di disagio e di potenziale pericolo e, pertanto, intervenire per evitare che si verifichino altri episodi che potrebbero rivelarsi ancora più gravi. Tutti noi abbiamo ancora ben impresso nella memoria quanto avvenuto nel 2013 negli uffici della giunta regionale, quando due dipendenti hanno perso la vita sul luogo di lavoro. Restiamo in attesa – conclude la nota – di conoscere le iniziative concrete che intenderà adottare per garantire il benessere e la sicurezza dei lavoratori, nella certezza che insieme si potranno trovare soluzioni che tutelino sia i dipendenti che i cittadini».