Foligno, omicidio Lucentini: Armeni condannato a risarcire l’Arma per 53.617 euro

Sentenza della sezione giurisdizionale per il danno indiretto

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Una condanna da 53.617 euro per il danno indiretto a seguito dell’uccisione del carabiniere Emanuele Lucentini da parte dell’allora collega – un appuntato scelto  – Emanuele Armeni. A stabilirlo è una sentenza della sezione giurisdizionale regionale della Corte dei conti dell’Umbria in seguito all’atto di citazione dell’8 febbraio 2022 della procura regionale: c’è il risarcimento a favore dell’Arma. La vittima fu raggiunta da un colpo di pistola mitragliatrice e morì poco dopo all’ospedale di Foligno il 16 maggio del 2015.

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Niente sospensione

I giudici contabili – Piero Carlo Floreani, Rosalba Di Giulio e Pasquale Fava – hanno in primis respinto la richiesta di sospensione del giudizio per pendenza del processo di revisione penale. «Il collegio considera fondata – si legge – la domanda della procura regionale ed il convenuto Emanuele Armeni va condannato al risarcimento dei danni in favore dell’Arma». Le cifre considerate sono rispettivamente 38.311 euro per equo indennizzo corrisposto alla vedova di Lucentini, 7.853 per le spese funebri, 2.100 per il sussidio urgente alla vedova, 1.777 per emolumenti retributivi corrisposti dopo il decesso, 3.016 per le spese di formazione di Lucentini, 529 per il costo delle due pistole mitragliatrici Beretta confiscate in seguito al fatto, 19 centesimi per il costo del proiettile sparat, 11.21 euro per gli altri proiettili rimasti nei caricatori e, infine, 19 euro per i cento proiettili usati nelle prove balistiche effettuate per accertare la dinamica del fatto.

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