Foligno: «Sindaco, basta cliché. Rispetti le persone»

Daspo urbano: lettera di uno degli organizzatori del flashmob dell’ottobre 2019. «I problemi di piazza Matteotti si possono risolvere»

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di Alfonso Russi
a nome degli organizzatori del flashmob ‘No Daspo’ del 12 ottobre 2019 a Foligno

Egregio sindaco Zuccarini, leggere in un post pubblicato su Facebook il 17 settembre che, in riferimento ai fenomeni di criminalità in piazza Matteotti, riportava inoltre: «La sinistra, come al solito, si dimostra incoerente ed opportunista, indossando a seconda delle convenienze e del tornaconto elettorale, sia le maschere del buonismo che della tolleranza zero. Vogliono l’esercito in piazza Matteotti, ma poi si sdraiano in piazza della Repubblica contro il Daspo urbano che invece potrebbe risolvere proprio problematiche come questa; hanno fatto sì che il centro storico si riempisse di extracomunitari… » e concludeva con: «La nostra battaglia proseguirà, nonostante le ipocrite strumentalizzazioni della sinistra, nel solo e superiore interesse di Foligno e dei folignati!», mi ha lasciato di stucco, incredulo.

Chi le scrive lo fa dopo aver condiviso questo scritto con i promotori ed alcuni dei partecipanti che si sono ‘sdraiati’ in Piazza contro il Daspo’ per puntualizzare e controbattere ad alcune affermazioni che, sia nei contenuti che nei toni, non condividiamo e che meritano chiarezza. Prima di tutto desideriamo affermare, rimarcare ancora una volta, che chi ha partecipato a quella manifestazione contro il Daspo non era la sinistra. Non c’erano bandiere, sigle, slogan, ma solo uomini e donne in silenzio. Non avevamo ‘la maschera del buonismo’ ma la faccia scoperta (e vera!) di chi conosce, per le varie esperienze fatte, il significato di ‘fratello’, che sa che nella vita possono esserci giorni difficili da passare in strada. La povertà e la disperazione sono dietro l’angolo della vita di ognuno di noi.

In piazza c’era Foligno, la Foligno dei cittadini, dei volontari, di chi si impegna. C’erano i cattolici, gli atei e i non credenti, c’erano insegnanti ed educatori, studenti, dirigenti, impiegati, operai. C’erano anziani, e vicino a loro dei bimbi. Ma soprattutto c’eravamo semplicemente tutti noi, uomini e donne che non si arrendono, che non possono e non vogliono accettare provvedimenti di Daspo urbano nella loro città, la Foligno accogliente che conosciamo. Leggere che il Daspo urbano potrebbe risolvere proprio problematiche come quella di piazza Matteotti, ci ha rattristato molto. Non si può e non si deve fare di ogni erba un fascio. Ogni persona ha la propria storia e la condizione di necessità (si spera sempre momentanea e a breve risoluzione) non è da associare ad uno stato delinquenziale.

Vede signor sindaco, alcuni di noi oggi sono persone migliori perché hanno avuto la fortuna, il privilegio, di conoscere Fabio, Maria, Vincenzo e tanti altri (‘meritevoli’ di Daspo secondo la visione della parte politica e sociale che l’appoggia) che ci hanno insegnato molto più di quanto potessimo imparare sui libri, Vangelo compreso (e non è una bestemmia…). Le esperienze di molti di coloro che si sono ‘sdraiati’, sono state possibili grazie alle tantissime iniziative di solidarietà che questa città riesce ancora a generare, nel gratuito e nel bello. Queste esperienze e queste energie, potrebbero essere usate per contribuire a risolvere il problema di piazza Matteotti e non contrastate.

Infine, alcuni di coloro che si sono ‘sdraiati’, hanno in passato vissuto realmente la condizione dell’essere costretti a dormire per strada ed oggi, ogni qual volta si addormentano su un letto comodo ed in una casa accogliente, volgono il proprio pensiero ai fratelli meno fortunati, perché si può essere nel bisogno in alcuni e a volte lunghi momenti della vita; ma nessuno, nessuno deve permettersi di associare tale situazione di profondo disagio ad un comportamento delinquenziale. I delinquenti sono altri e quelli che personalmente conosco come arma non hanno un sacco a pelo ma molte carte di credito.

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