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Home » Gesenu e M5S, ‘botta e risposta’ sui debiti

Gesenu e M5S, ‘botta e risposta’ sui debiti

di Lucina Paternesi
28 Febbraio 2016
in Apertura 5, Attualità, Economia, Imprese, Politica
Tempo di lettura: 3 minuti di lettura
La sede della Gesenu

La sede della Gesenu

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Un milione di euro l’anno fino al 2042. E’ questa la cifra che, secondo la capogruppo 5 Stelle in Comune Cristina Rosetti, ci troveremo a pagare ogni 12 mesi dal ‘famoso’ buco di bilancio originato a partire dal 2006. E poi quel «buco bis» di 35 milioni di euro di disavanzo con cui si è chiuso il 2014.

Bilancio critico «Ai buchi di bilancio – prosegue la Rosetti – negli anni si è aggiunta una crisi cronica di liquidità, che costringe il Comune a prendere a prestito in maniera anomala per far fronte ai pagamenti e che porta con sé interessi annuali sistematicamente sopra il milione di euro». Una situazione che farebbe pensare, dunque, una grande attenzione dell’amministrazione alla corretta riscossione di tutti i crediti che il comune vanta. Da quelli per il pagamento anticipato delle bollette a una serie di associazioni che versano un canone irrisorio per una sede concessa a titolo quasi gratuito, fino debitori ben più eccellenti, che emergono dalle pieghe del bilancio.

Indennità di disagio ambientale E così la consigliera Rosetti ha scoperto che la Gesenu deve al Comune di Perugia oltre un milione di euro, 1.064.643,22 per l’esattezza, a titolo di ‘indennità di disagio ambientale’ relativa agli anni dal 2011 al 2014, dal momento che per il 2015 non è stato ancora determinato l’ammontare dovuto. L’indennità è un contributo economico riconosciuto ai comuni sede degli impianti o ai comuni confinanti, a cui è causato un disagio ambientale per la presenza di impianti di smaltimento.

Soldi dei cittadini «E pensare – continua ancora la Rosetti – che i cittadini di Perugia in questi anni si sono trovati a sborsare somme a Gesenu per il rimborso delle tariffe non pagate dagli utenti morosi, che nel 2015 sono state trasferite dal bilancio del Comune alle bollette della Tari, per la bellezza di tre milioni e duecento mila euro». Oltre il danno, dunque, la beffa. «Infatti, della somma complessiva riscossa dal Comune di Perugia a titolo di indennità di disagio ambientale e pari ad oltre ottocentomila euro – prosegue la Rosetti – neppure un euro è stato in questi anni utilizzato così come invece prevedrebbe la legge regionale del 2009, la quale stabilisce che l’indennità di disagio ambientale è destinata ai comuni sede di impianti di trattamento dei rifiuti o a quelli che comunque risentono delle ricadute ambientali conseguenti all’attività dell’impianto e che le somme devono essere utilizzate dagli stessi comuni per agevolazioni tariffarie a favore degli utenti interessati dalla presenza degli impianti come aPietramelina, Borgogiglione, Ponte Rio, e per finalità inerenti al miglioramento ambientale e la dotazione di servizi nelle stesse aree».

Somme in bilancio In questi anni nulla è avvenuto, quando le somme sono state versate queste sono state acquisite a bilancio e utilizzate senza alcun vincolo di destinazione. «E in questo quadro, anche per il 2015, per la scarsa liquidità delle casse comunali, i cittadini di Perugia avranno pagato – perché costretti a prendere a prestito – ben oltre il milione di euro di interessi, vanificando così risorse preziose da poter investire. Se questa è buona amministrazione…».

La Gesenu L’azienda replica scomporsi: «Si prende atto dei titoli ad effetto prodotti dall’informazione veicolata a cura della consigliera Cristina Rosetti M5Stelle nel merito di presunti e significativi importi vantati dal Comune di Perugia nei confronti delle partecipate Gest Gesenu. In realtà, con tutte le voci attinenti ai rapporti contabili creditori e debitori, in questa partita del dare e avere, la fotografia finanziaria si ribalta con numeri a credito esigibili proprio dalle partecipate. Infatti, per chiarezza ed in estrema sintesi, sono proprio Gest Gesenu titolari di crediti nei confronti del Comune pari a 13.851.000 di cui scaduti 4.544.000, per tutto quanto disciplinato dal contratto di servizio in essere».

I numeri Questi, dice ancora Gesenu, «i dati, per trasparenza e deduzione immediata, e che non necessitano di alcuna interpretazione: Gest Gesenu vantano un credito nei confronti del Comune di Perugia pari a 13.851.000 di cui scaduti 4.544.000; il Comune di Perugia vanta un credito nei confronti di Gest Gesenu pari a 2.219.000 di cui scaduti 2.144.000. Ne consegue che Gest Gesenu, per differenza aritmetica, devono avere dal Comune e non il contrario. Si ritiene che tale errore possa essere scaturito dalla ricerca di voci isolate dal contesto che non rappresentano in maniera completa il conto economico e l’effettivo saldo finanziario delle somme a ciascuno spettante».

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