«Chiediamo all’Assemblea legislativa regionale ed alle forze politiche lì rappresentate un atto di indirizzo pubblico ed esplicito che rinnovi e ribadisca l’esigenza di far seguire alla scadenza una soluzione che, nel rispetto delle norme e degli indirizzi comunitari, renda possibile per le realtà produttive ternane ed umbre energivore la disponibilità di una fonte energetica verde e di un vettore la cui produzione ha caratterizzato l’evoluzione produttiva della realtà territoriale». L’appello è di Federmanager Terni e fa riferimento alle concessioni di grandi derivazioni d’acqua per uso idroelettrico.
Federmanager sottolinea che «la nuova disciplina prevede che alla scadenza, decadenza o rinuncia delle concessioni delle opere idroelettriche (c.d. opere bagnate), queste passino a titolo gratuito alla relativa Regione. Viene, tuttavia, previsto un indennizzo pari al valore non ammortizzato del bene oggetto di investimento nel caso in cui gli investimenti fatti dal concessionario sulle predette opere siano stati previsti dall’atto concessionario o autorizzati dal concedente. Per quanto attiene, invece, le opere non strettamente funzionali all’esercizio dell’impianto idroelettrico (c.d. opere asciutte), viene riconosciuta la corresponsione di un prezzo».
«La normativa prevede – continua Federmanager – la possibilità di assegnare le concessioni (i) ad operatori economici privati, tramite l’esperimento di procedure ad evidenza pubblica; (ii) a società con capitale sia pubblico che privato, previo esperimento di procedure ad evidenza pubblica per l’individuazione del socio privato (c.d. partenariato pubblico-privato istituzionale); (iii) tramite l’istituto del partenariato pubblico-privato c.d. contrattuale. La Regione dell’Umbria ha recepito le disposizioni normative con Legge Regionale n. 1/2023».
«La Sezione territoriale di Federmanager prende atto che:
a) È ormai assodato e riconosciuto la rilevanza dei costi energetici rispetto alla capacità di agire su mercati concorrenziali per le produzioni cd. energivore che caratterizzano la siderurgia a carica solida
b) fermo restando la impellente necessità che si addivenga ad una rapida conclusione della trattativa in merito agli strumenti che permettano un decalage significativo della bolletta energetica della Acciai Speciali Terni, grande attenzione viene dedicata alla possibilità che una parte significativa della produzione idroelettrica della nostra Regione venga destinata ai processi produttivi».
«Ritiene altresì di dover sottolineare che la fonte idroelettrica è stata quella che ci ha permesso di attivare sul territorio un processo industriale rilevante sia per la Regione che a livello nazionale. Ribadiamo che gli impianti idroelettrici ( nel rispetto delle ragioni storiche che li hanno visti nascere) non possono rappresentare solo uno strumento di business ma anche un tramite per garantire energia Fer a prezzo calmierato alle nostre industrie ed aziende che danno lavoro alle famiglie ed all’indotto. In questo contesto e con riferimento al settore energetico rappresentato dall’idroelettrico la nostra associazione ha rilevato una significativa attività di lobby tesa a riassegnare direttamente al concessionario scaduto o uscente la concessione per l’uso delle acque e della relativa forza idraulica attraverso trattative private senza evidenza pubblica».
«Tale operazione – conclude Federmanager – che si è vista già esplicitata nella prima versione ufficiale al D.L. Energia bis fortunatamente stoppato in sede di Commissione Ambiente ed Attività produttive continua sia con la presentazione di OdG alla Camera sia con la forte pressione della Associazione dei Concessionari. Dal momento che la nuova giunta regionale con l’istituzione di un tavolo tecnico ha prefigurato una soluzione che vada,invece, nella direzione di una evidenza pubblica in vista della scadenza delle attuali concessioni prevista per il 2029 quella scelta di proroghe automatiche vanificherebbe lo sforzo di un diverso e più articolato utilizzo di quei beni. Siamo convinti che una soluzione che privilegi assetti industriali e di governance finalizzati a riportare al territorio tale ricchezza non solo in termini di oneri concessori ma anche di destinazione della risorsa di rete sia indispensabile e per queste ragioni».