Il terremoto fa paura: aumentano i morti

In un crollo a Castel Castagna, nel teramano, una persona ha perso la vita. Un’altra vittima estratta dalle macerie di un Hotel che potrebbe contenerne altre

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La buona notizia è che due persone sono state salvate dalla slavina, che ha travolto l’hotel Rigopiano nel comune di Farindola, in provincia di Pescara. Si tratta di Giampiero Parete e Fabio Salzetta. Sono loro ad avere lanciato l’allarme via sms. Ma all’interno dell’albergo risultano 30 dispersi: sarebbero da quasi 24 ore sotto la neve e le macerie. «La valanga è immensa» hanno riferito i soccorritori. E Antonio Crocetta, uno dei capi del Soccorso alpino abruzzese, non nasconde i timori: «Ci sono tanti morti». Per il momento è stato recuperato un uomo morto. Un altro uomo di 83 anni ha perso la vita a Castel Castagna, nel teramano, nel crollo della sua stalla. Il suo corpo è stato recuperato nella serata di mercoledì.

L’Umbria Non hanno provocato ulteriori danni nell’area tra Norcia, Cascia e Preci, invece, le nuove scosse di terremoto registrate mercoledì in Italia centrale. Lo si apprende dai Comuni coinvolti che hanno svolto verifiche per l’intera giornata. Intanto ai vigili del fuoco del comando provinciale di Perugia non risultano richieste d’intervento da persone bloccate nelle frazioni o lungo le strade per la neve. In alcune zone la neve ha comunque superato anche il metro e mezzo di altezza.

LA RICOSTRUZIONE DELL’INGV – IL VIDEO

Niente danni La situazione – lo ha detto all’Ansa l’assessore del Comune di Norcia Giuseppina Perla – «è sotto controllo, anche se la paura per il sisma è tornata molto forte». Proprio per la paura si è deciso di «allestire gli spazi comuni dei container con dei lettini a disposizione di tutti coloro che non se la sentono di trascorrere la notte nelle tensostrutture o nelle case agibili». Sul fronte della viabilità a Norcia le strade risultano tutte percorribili, comprese quelle secondarie per le frazioni. A Cascia il sindaco Gino Emili ha disposto l’allestimento di alcuni posti letto nel palazzetto dello sport «per venire incontro – spiega – alle paure della gente». A Preci, il sindaco Pietro Bellini ha ripristinato un punto di accoglienza al centro Caritas con 20 posti letto e riaperto il punto della Protezione civile a Corone e a Castel Vecchio. «Siamo preoccupati e sfiduciati – dice – e questa ondata di scosse non ci volevano proprio, dato che proprio in questi giorni stavamo progettando iniziative per ricominciare a vivere».

Scuole chiuse A Foligno si svolta una riunione per fare il punto della situazione e la Regione informa che «a seguito di quanto concordato durante la riunione del Centro Coordinamento Soccorso, la Presidente Catiuscia Marini, ha invitato i Comuni e la Provincia di Perugia e Terni a verificare tutti gli edifici scolastici dell’Umbria. A tal fine i sindaci sono stati invitati a disporre con specifica ordinanza la chiusura per la giornata di giovedì e la riapertura dei plessi scolastici al termine delle procedure di verifica». A Terni l’attività didattica delle scuole pubbliche e private di ogni ordine e grado, compresa l’alta formazione, è sospesa fino a sabato 21 gennaio compreso. Le lezioni quindi, salvo diverse disposizioni, riprenderanno lunedì 23 gennaio. Ad Assisi il sindaco Stefania Proietti ha disposto la chiusura di tutte le scuole del territorio comunale, di ogni ordine e grado, fino a giovedì incluso.

Le verifiche Saranno svolte giovedì, dai tecnici della Provincia di Terni, le verifiche sugli edifici di tutte le scuole superiori del territorio. Lo fanno sapere il presidente Giampiero Lattanzi e la dirigente al settore edilizia scolastica Donatella Venti che hanno stabilito, in raccordo con la Regione Umbria, di avviare subito i sopralluoghi. Monitorato anche, insieme alla prefettura, lo stato di Palazzo Bazzani che non ha comunque subito particolari ripercussioni. Solo il cancello d’ingresso dell’autoparco, lato Provincia, risulta leggermente danneggiato. Attualmente ne è stato disposto il non utilizzo. La riparazione inizierà giovedì mattina. Verifiche su eventuali danni alle scuole di competenza sono state avviate anche dai Comuni. I sindaci, dopo aver fatto evacuare, a scopo precauzionale, stamattina gli edifici, hanno fatto partire subito i controlli. Al momento non si registrano particolari criticità.

Norcia, cambi di rotta Il Comune di Norcia, invece, dopo aver informato che «giovedì 19 gennaio, le scuole di Norcia saranno aperte, riprendendo sì il regolare svolgimento delle lezioni. Si precisa che l’indicazione di chiusura degli edifici scolastici dettata dalla Regione Umbria riguarda il controllo e la verifica di agibilità di ogni istituto scolastico. La scuola di Norcia è esente poiché attualmente sita in strutture prefabbricate», ha fatto marcia indietro e alle 18,30 ha deciso di chiudere tutto.

SCOSSE IN SEQUENZA, EVACUATE LE SCUOLE

Chirurgia ‘ridotta’ Al Santa Maria di Terni, in via precauzionale e in particolare per tenere libere alcune sale operatorie e non intasare gli ascensori, è stata ridotta per mercoledì pomeriggio l’attività chirurgica minore programmata. «Sono come sempre garantiti gli interventi urgenti e più importanti», chiarisce l’ufficio stampa dell’azienda ospedaliera. Dai controlli tecnici finora effettuati non sono emersi danni alla struttura dell’ospedale né agli ascensori-montacarichi, costantemente monitorati da apposito personale h24. L’attività chirurgica verrà ripristinata gradualmente a partire da giovedì.

Treni fermi Dopo le forti scosse di terremoto che hanno colpito nuovamente il centro Italia, Ferrovie dello Stato ha deciso lo stop dei treni, per verifiche, sulle tratte ferroviarie Terni-Rieti-L’Aquila-Sulmona (fino alle 17) e Sulmona-Avezzano (fino alle 19). Interrotto anche il traffico sulla linea Foligno-Terontola: saranno fatte delle verifiche e, nel contempo, Fs sta valutando l’ipotesi di sostituire i convogli con autobus in caso nel caso si dovessero accumulare forti ritardi.

LE FOTO DEGLI STUDENTI IN STRADA

Norcia terremoto polizia sisma gennaioNorcia La scossa – dal 24 agosto se ne sono succedute oltre 45 mila – è stata avvertita distintamente nelle zone umbre che da agosto devono convivere con la paura e i disagi: a Norcia sono cadute delle suppellettili addirittura all’interno dei camper. «Abbiamo visto gli edifici che traballavano, proprio come tre mesi fa» dicono alcuni nursini. Intanto sono state interrotte le normali attività dei Vigili del fuoco per dare la priorità ai sopralluoghi più urgenti dopo le scosse. C’erano alcune scadenze in programma, il recupero di opere d’arte importanti e il lavoro da portare avanti su quello che resta della basilica di San Benedetto. Tutto sospeso per dare priorità alle eventuali conseguenze delle scosse di mercoledì mattina. In primis, dunque, verificare l’agibilità delle attività che avevano riaperto all’interno della zona rossa, in corso Sertorio, e poi le abitazioni e le strutture mentre da 48 ore la neve non dà tregua. Vigili del fuoco e polizia stanno presidiando la zona rossa per decidere se chiuderla o meno.

Curcio «Abbiamo attivato subito le strutture operative, con le quali stiamo lavorando ininterrottamente dal 24 agosto. Abbiamo verificato se ci sono stati problemi. La magnitudo – ha detto Fabrizio Curcio – si avverte bene, ma ovviamente non è così grave come quelli di agosto e ottobre. Stiamo continuando a verificare la situazione. Non credo sarà necessario ricominciare le verifiche sulla agibilità sugli immobili. Non ci attendiamo peggioramenti su strutture già lesionate in passato. Purtroppo le persone che vivono nei territori colpiti sono altamente sensibili visti i recenti mesi, 5.3 è un valore importante chiaramente, bisogna conviverci, con la scia sismica. Non risultano persone coinvolte. Ma è emergenza nell’emergenza, sistema era già attivo per la neve: si sta lavorando – ha proseguito – per cercare di raggiungere tutte le frazioni. Solo quando avremo finito potremo escludere definitavamente la presenza di vittime. Fortissimo impatto psicologico, dobbiamo stare vicino a questi territori e queste popolazioni colpite da più di quattro mesi di scosse anche forti».

terremoto, vertice foligno, 18 gennaio 2017Catiuscia Marini «Siamo in presenza – le parole della presidente della Regione – di un nuovo evento sismico e abbiamo tutta la preoccupazione del caso. Sappiamo che l’epicentro è tra Rieti e L’Aquila e se i dati sono quelli che abbiamo appena saputo, intorno ai 5.4, questo perdurare di scosse di questa intensità significa anche nuovi terremoti. C’è preoccupazione – ha continuato la Marini – perché conosciamo le criticità prodotte dai terremoti del 24 agosto e del 30 ottobre che interessano una parte del nostro territorio, e c’è preoccupazione ed ansia perché queste nuove scosse incidono su territori che hanno già delle loro fragilità. Speriamo che non ci siano problemi ulteriori per le persone – ha concluso – perché chiaramente ogni scossa produce ansia e preoccupazione».

IL VERTICE DI FOLIGNO – IL VIDEO

Nessun danno «Dalle informazioni che abbiamo raccolto nel corso del vertice che abbiamo svolto al centro regionale di Protezione Civile di Foligno, al momento non risultano in Umbria, per fortuna, danni a persone a seguito delle scosse di questa mattina, mercoledì 18 gennaio, mentre si segnalano molti disagi a causa del persistere delle condizioni di maltempo e della precipitazioni nevose lungo la fascia dell’Appennino e nelle zone terremotate», continua Marini al termine del vertice d’intesa convocato con il prefetto di Perugia, Raffaele Cannizzaro, a cui hanno partecipato anche il questore di Perugia, Francesco Messina, l’assessore regionale all’Istruzione, Antonio Bartolini, il presidente della Provincia di Perugia, Nando Mismetti, i vertici di tutte le Forze dell’Ordine, dell’Esercito e dei Vigili del fuoco.

terremoto, vertice foligno, 18 gennaio 2017Doppia emergenza «In queste ore – aggiunge la presidente –  stiamo cercando di fronteggiare al meglio questa doppia emergenza: quella determinata dalle precipitazioni nevose e quella in seguito alle nuove scosse che hanno rinnovato preoccupazione e paura tra i nostri cittadini, soprattutto quelli vicino alle aree dell’epicentro. Per questo abbiamo dato indicazione che tutti i cittadini di queste aree, anche con case agibili, possano richiedere di essere ospitati in strutture alberghiere, rivolgendosi ai ‘Coc’, i Centri operativi comunali, delle rispettive amministrazioni comunali».

Le tende «Stiamo anche cercando di offrire soluzioni alternative a chi ancora vorrebbe continuare ad alloggiare in tenda», sottolinea.

Viabilità Per ciò che riguarda la viabilità sono in corso da parte dell’Anas, in collaborazione con le altre istituzioni competenti, azioni per il ripristino dei collegamenti tra capoluoghi e frazioni, in tutta l’area interessata dalle precipitazioni nevose e sono stati già effettuati interventi di rimozione di massi caduti a seguito delle scosse di mercoledì mattina. La stessa Anas segnala difficoltà e criticità che possono essere determinate dallo smottamento di accumuli nevosi lungo le arterie di montagna.

Protezione Civile Le strutture della Protezione civile regionale continueranno, ininterrottamente, a monitorare l’evolversi delle due emergenze in tutto il territorio umbro con il contributo fondamentale del Corpo dei vigili del fuoco, dell’Esercito e di tutte le altre Forze dell’ordine. Rimarranno anche in costante contatto con i sindaci.

Norcia Il Comune di Norcia, in accordo con il dipartimento della Protezione Civile, sta allestendo alcuni posti letto per ospitare la popolazione che ne faccia richiesta, presso le sale dei tre container collettivi di viale XX Settembre – Circonvallazione. Ad accoglierli negli stessi container collettivi – spiega una nota dell’amministrazione – ci saranno dei volontari del Cisom che saranno totalmente a disposizione. «Chiunque abbia scelto l’autosistemazione – chiarisce il comunicato – potrà essere alloggiato negli alberghi disponibili, per i prossimi giorni, previa richiesta inoltrata al Comune e al COAR di Norcia».

Seguono aggiornamenti

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