Incidenti in Umbria, dimezzati i mortali

Secondo dati Istat il tasso di mortalità registrato nel 2010 era del 7,2% mentre nel 2016 è stato del 3,9%

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Nel 2016 si sono verificati in Italia 175.791 incidenti stradali con lesioni a persone che hanno provocato 3.283 vittime (morti entro il trentesimo giorno) e 249.175 feriti. Dopo due anni di stagnazione il numero dei morti torna a ridursi rispetto al 2015 (-145 unità, pari a -4,2%). Anche in Umbria, secondo dati Istat, la situazione è visibilmente migliorata.

I dati Istat

In Umbria Nel 2010, infatti, i morti a causa di incidenti stradali sono stati 79, scesi a 64 nel 2015 e a 35 nel 2016. Se il tasso di mortalità registrato nel 2010 era del 7,2%, nel 2016 è stato del 3,9%.

In Italia Tra le vittime sono in aumento i ciclisti (275, +9,6%) e i ciclomotoristi (116, +10,5%), stabili gli automobilisti deceduti (1.470, +0,1%) mentre risultano in calo motociclisti (657, -15,0%) e pedoni (570, -5,3%). Per la prima volta dal 2001, gli incidenti e i feriti registrano un incremento (rispettivamente +0,7% e +0,9%) in confronto all’anno precedente. Aumentano soprattutto i feriti gravi: sulla base dei dati di dimissione ospedaliera, sono stati oltre 17mila contro i 16mila del 2015 (+9%). Il rapporto tra feriti gravi e decessi è salito a 5,2 nel 2016 da 4,7 dell’anno precedente.

Le strade Sulla diminuzione del numero di vittime in Italia pesa soprattutto il calo registrato su autostrade (comprensive di tangenziali e raccordi autostradali) e strade extraurbane (274 e 1.546 morti; -10,2 e -4,6% sull’anno precedente). Una flessione più contenuta si registra, di contro, sulle strade urbane (1.463 morti; -2,6%). Più consistente la diminuzione nei grandi Comuni nel complesso, per i quali il numero di morti nell’abitato diminuisce del 6,5%.

I comportamenti Tra i comportamenti errati più frequenti sono da segnalare la guida distratta, il mancato rispetto della precedenza e la velocità troppo elevata (nel complesso il 41,5% dei casi). Le violazioni al Codice della Strada più sanzionate risultano, infatti, l’eccesso di velocità, il mancato utilizzo di dispositivi di sicurezza e l’uso di telefono cellulare alla guida.

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