Infortuni in Ast, le rsu: «Serve più attenzione alla sicurezza»

Terni – Spostamenti tra reparti, turnistica e provvedimenti disciplinari nel mirino dei delegati di fabbrica

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L’ultimo infortunio accaduto domenica all’Ast di Terni, il secondo della stessa tipologia in poco meno di un mese, riaccende i riflettori sul tema della sicurezza in fabbrica, anche alla luce dei recenti fatti – con epiloghi decisamente più drammatici – avvenuti in Italia. A prendere posizione, all’indomani del ferimento dell’operaio indiano di 39 anni (che ha subito l’amputazione di un dito), sono le rsu e le rls di viale Brin.

L’INFORTUNIO DI DOMENICA 9 MAGGIO IN AST

I ‘punti deboli’

«Ad oggi, a nostro avviso – scrivono in una nota -, si deve ulteriormente intensificare un sistema di relazioni costruttivo e partecipativo al fine di mettere in campo azioni condivise per evitare il persistere di situazioni di rischio che stanno generando incidenti ed infortuni. Il continuo verificarsi di spostamenti tra le varie aree produttive, i ritmi di lavoro, la turistica e le continue efficienze a nostro avviso richiedono una maggiore attenzione sui temi della sicurezza, i provvedimenti disciplinari che vengono attuati in alcuni casi eccessivi, non sempre garantiscono una maggiore concentrazione nei luoghi di lavoro».

L’appello sugli investimenti

Secondo delegati di fabbrica e rappresentanti per la sicurezza «è opportuno intensificare e calibrare pratiche operative efficaci a tutela delle maestranze». «Quando avvengono questi drammatici eventi – proseguono – bisognerebbe fare ognuno di noi una profonda riflessione, se è stato fatto tutto il necessario per evitarli». Nello stesso tempo, secondo rsu e rls, «è fondamentale accrescere la cultura della sicurezza con investimenti impiantistici, innovazione tecnologica e formazione del personale». «Importante in ultimo – concludono – che gli organici tecnologici siano adeguati, punto sul quale la rsu si è sempre battuta, e soprattutto mettere sempre la sicurezza al primo posto».

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