Due mesi di reclusione ciascuno – pene sospese – per l’ex legale rappresentate e l’ex direttore dello stabilimento. Assoluzione per il carrellista che lo aveva investito. Questa la sentenza emessa lunedì dal tribunale di Terni in composizione monocratica – giudice Francesca Scribano – nel processo scaturito dall’infortunio sul lavoro, avvenuto il 13 luglio del 2017 nello stabilimento della Sangemini Acque, subito da un operaio 45enne di San Gemini che era stato investito da un carrello elevatore, in retromarcia, nel piazzale antistante il magazzino aziendale. L’uomo aveva riportato serie lesioni alla gamba destra, per una lunga prognosi. Il fatto era finito all’attenzione dell’autorità giudiziaria che aveva contestato ai tre indagati il reato di lesioni personali colpose, in relazione a tutta una serie di violazioni in materia di sicurezza sul lavoro. Lunedì in aula il pm Marco Stramaglia ha chiesto due mesi di reclusione per ciascun imputato. La motivazione della sentenza verrà depositata entro i prossimi quindici giorni, con i due ex dirigenti difesi dall’avvocato Giuseppe Fassi del Foro di Milano e il carrellista assolto, un ternano, assistito dall’avvocato Attilio Biancifiori del Foro di Terni. Nel processo non figuravano parti civili, con l’operaio che aveva revocato la propria costituzione in ragione di un acccordo stragiudiziale con l’azienda delle acque minerali.