Libertà condizionale sulla base del pagamento della cauzione fissata dal giudice Lewis J. Liman in 300 mila dollari. Ora Filippo Bernardini, il 29enne originario di Amelia (Terni) accusato dall’FBI di frode telematica e furto di identità aggravato, ha ottenuto la scarcerazione e si trova ospite presso l’abitazione di un’amica, nel West Village di Manhattan (New York).
Battaglia legale
A riportarlo sono i media statunitensi che evidenziano come il giovane – che lavora per la Simon & Schuster, una delle più grandi casi editrici americane, da cui ora è stato sospeso – resti comunque ‘vigilato’ attraverso l’applicazione del braccialetto elettronico. Di contro l’assistente del procuratore, Daniel Nessim, aveva chiesto la conferma del carcere fino al processo, sulla base del presunto pericolo di fuga. Non è andata così, con soddisfazione anche dell’avvocatessa – Hannah McCrea – che difende il 29enne amerino, completamente incensurato ma protagonista di uno scandalo internazionale in ambito editoriale.
L’arresto
Filippo Bernardini, figlio del medico Piero – già amministratore comunale ad Amelia ed ex esponente del Pd locale -, era stato arrestato all’aeroporto JFK di New York da agenti dell’FBI che avevano indagato sul suo conto. Scoprendo come nel corso degli anni – spacciandosi per figure note ed operanti nell’ambito dell’editoria mondiale, grazie alla creazione di account e domini falsi – fosse riuscito ad impossessarsi di manoscritti inviati, tramite il presunto raggiro, da alcuni fra i più importanti autori mondiali di libri e in particolare romanzi. Per citarne solo alcuni: Margaret Atwood, Dan Brown, Sally Rooney ed Ethan Hawke.
Vicenda seria e affascinante
Una laurea in cinese – a cui si aggiunge la capacità di padroneggiare diverse altre lingue -, una grande passione per la letteratura, solide basi culturali e lo spessore per lavorare in contesti internazionali ai massimi livelli del settore, come quello affatto semplice delle traduzioni. Il profilo del 29enne di Amelia è certamente di rilievo e affascinante, forse ancora di più considerando che l’FBI non è riuscita a trovare uno straccio di movente, di ragione, per la condotta ipotizzata che negli Usa prevede pene severissime. Non vantaggi economici (nessuna forma di ricatto né commercio) o personali; forse mitomania o la voglia di apprendere ‘dalla fonte’, magari di veder nascere un’opera da milioni di copie. Sarà il diretto interessato, forse, a chiarirlo.
Arrestato a New York: fissata una cauzione di 300 mila dollari