di Giovanni Cardarello
Numeri e bilanci della sanità regionale dell’Umbria al centro dell’audizione della Terza commissione dell’Assemblea legislativa riunitasi, la mattina di giovedì 3 aprile, a Palazzo Cesaroni su richiesta dei gruppi di opposizione. Protagonisti dell’audizione i tecnici di Kpmg, l’advisor scelto dalla Giunta Proietti per avere il quadro della situazione.
L’audizione, si legge in una nota del Consiglio regionale, «ha evidenziato una situazione finanziaria complessa per la sanità umbra, con la necessità di misure urgenti e riforme strutturali per garantire la sostenibilità del sistema».
Durante il lungo confronto, che si è concluso solo nel primo pomeriggio, sono stati affrontati i nodi centrali del dibattito delle ultime settimane.
In particolare, si è discettato su trasparenza e comunicazione dei dati sul bilancio sanitario regionale, sull’effettivo ammontare del deficit, sulle tempistiche per il rientro del disavanzo, sulle modalità di rimborso del Fondo di dotazione, sugli effetti di un eventuale commissariamento sul bilancio regionale, sulla destinazione effettiva dei fondi che verranno reperiti con la manovra finanziaria, sulla possibilità di recupero di risorse dal payback sanitario, ed i relativi effetti sulle imprese umbre. Ma non solo.
Si è parlato anche della possibilità di rimodulare le imposte e aliquote rispetto alla proposta iniziale, dell’eventualità di un incremento della quota umbra del Fondo sanitario nazionale, delle tempistiche per il deposito di un report completo sulla criticità del bilancio sanitario nonché delle motivazioni che hanno portato alla scelta di un advisor esterno.
Aspro e teso il dibattito tra maggioranza e opposizione. Giunta e consiglieri di maggioranza hanno sottolineato «l’emergenzialità della situazione dei bilanci della sanità, soprattutto delle aziende sanitarie, e la necessità di interventi urgenti che evitino il commissariamento della Regione». La maggioranza ha annunciato lo studio di «misure di rimodulazione della manovra fiscale in base all’effettivo deficit accertato e secondo criteri di proporzionalità».
I consiglieri di opposizione, dal canto loro, hanno diramato una nota in cui sostengono che «l’audizione non ha dipanato i nostri dubbi, anzi, ha rafforzato la convinzione di una gestione opaca rispetto a tutti i procedimenti che hanno portato la presidente Proietti ad aumentare le tasse in fretta e furia e dalla quale si evince la volontà di non affrontare il tema delle riforme strutturali o avviare proposte alternative. Siamo intenzionati a proseguire nell’occupazione del Consiglio Regionale fino al ritiro del disegno di legge che aumenta immotivatamente le tasse ai cittadini».
Ma il dibattito sulla manovra è stato intenso anche fuori dalla sala della terza commissione. Dopo l’incontro di ieri con i rappresentanti delle organizzazioni sindacali oggi nella sede della Giunta regionale di Palazzo Donini, a Perugia, si è tenuto un incontro con le associazioni di categoria. Da entrambe i confronti sono emerse critiche.
«Ci aspettiamo di capire quali sono le operazioni di modifica che la giunta della Regione Umbria vuole mettere in campo – spiegano i segretari regionali dell’Umbria di Cgil Maria Rita Paggio, Cisl Angelo Manzotti e di Uil Maurizio Molinari – Il confronto prosegue lunedì 7 aprile dopo il quale decideremo la posizione e le eventuali misure da adottare».
Secondo le associazioni di categoria «le azioni non possono comportare un carico eccessivo per le imprese e le famiglie, evidenziando l’importanza di prevedere al contempo interventi mirati a favorire la crescita economica e la competitività del sistema produttivo umbro». Da segnalare, infine, che è stato firmato un importante accordo tra l’Azienda Ospedaliera di Perugia e l’Azienda Usl Umbria 1, con l’obiettivo di ridurre i tempi di attesa per le prestazioni sanitarie e limitare la mobilità passiva dei pazienti verso altre regioni.
Tale intesa fa il paio con quella firmata nei giorni scorsi tra Azienda ospedaliera di Terni e l’Azienda Usl Umbria 2 e prevede un potenziamento generale dei servizi sanitari, con un incremento delle prestazioni ambulatoriali e ospedaliere, un miglioramento dell’attività chirurgica e una riduzione dei tempi per gli esami diagnostici.