La riorganizzazione di Forza Italia ‘promuove’ Nevi. Che parla di Bandecchi a 360 gradi

Intervista al deputato azzurro: «Diamo tempo all’amministrazione ma alcune cose non mi sono piaciute». Sul finanziamento da Unicusano: «Tutto lecito e legittimo»

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di F.T.

Il Corriere della Sera, nel parlare giovedì della riorganizzazione di Forza Italia in vista delle elezioni europee del 2024, lo dà in ‘ascesa’, ovvero fra i papabili per un ruolo nazionale negli organismi dirigenti del partito. Il parlamentare ternano Raffaele Nevi, vice capogruppo vicario degli ‘azzurri’ alla Camera, si dice «pronto e disponibile» ma l’ultima parola spetterà ovviamente a Silvio Berlusconi.

Promozione in vista?

«La riorganizzazione di Forza Italia – spiega Nevi -, come riporta la stampa nazionale, sta andando avanti su precise direttive del presidente Berlusconi, a cui rivolgo un grande in bocca al lupo. L’ho sentito in questi giorni al telefono: è stata una bella chiacchierata, ci siamo un po’ confrontati e ho percepito la sua grande determinazione nel rilanciare il partito, chiedendo a tutti di fare qualcosa in più rispetto a quanto fatto finora». L’obiettivo principale è far sì che Forza Italia assuma «un ruolo di regìa della nuova maggioranza di centrodestra in Europa, insieme a Fratelli d’Italia. Sulla Lega va fatto un discorso leggermente diverso – osserva Nevi – perché aderisce al gruppo dei sovranisti anti europeisti di Marine Le Pen. Mentre la maggioranza che abbiamo in mente comprende conservatori, popolari e liberali. Non i socialisti, rispetto ai quali ci sono punti di vista significativamente diversi. La maggioranza autosufficiente per la quale stiamo lavorando in chiave europea, e che vogliamo ricostruire, è quella che nel 2017 elesse Antonio Tajani presidente del parlamento europeo. E in quel caso il voto della Lega non ci fu, in linea con l’area politica di appartenenza a livello europeo. Crediamo – afferma Raffaele Nevi – che un assetto del genere possa mettere a terra tutta una serie di misure su ambiente, immigrazione, tessuto produttivo, in grado di dare uno slancio nuovo all’Europa». Si diceva della riorganizzazione di Forza Italia e del ruolo che il parlamentare ternano potrebbe ricoprire a breve, ovvero un ‘avanzamento’ fra i ranghi di Forza Italia: «Sono orgoglioso di ricoprire l’incarico di vicecapogruppo vicario a Montecitorio – afferma – un ruolo che ho assunto da poco, bello e molto impegnativo. Se il presidente Berlusconi dovesse propormi un incarico di rilievo all’interno di Forza Italia, mi metterei a disposizione come ho sempre fatto».

Su Bandecchi sindaco

Su un piano decisamente più locale, da Nevi arriva anche un’analisi della ‘partenza’ della giunta Bandecchi a Terni: «Vedo ancora grandi annunci ma credo che contino i fatti ed è giusto dare tempo a chi si è appena insediato. Sono rispettoso del voto popolare ma non mi sono affatto piaciuti i ripetuti attacchi alla precedente amministrazione di centrodestra, in particolare sul tema del teatro ‘Verdi’. Ci sono diverse questioni tecniche che meritano un approfondimento ragionato e agire ‘di pancia’ non è la strada giusta. Bisogna dotare Terni di un teatro: l’amministrazione precedente ha lavorato in questo senso, costruendo una proposta chiara. Giusto che l’attuale giunta voglia analizzarla e se ci sono miglioramenti possibili, ben vengano. Ma serve un approccio pragmatico, massima attenzione al merito delle questioni e a tutti gli approfondimenti tecnici ed ecomomico finanziari che questa vicenda implica».

Il ‘consiglio’

Raffaele Nevi non ha apprezzato neppure l’atteggiamento tenuto dal sindaco Bandecchi sulla vicenda delle surroghe in consiglio provinciale. «Si accusa il centrodestra di aver compiuto un blitz per ‘fare fuori’ Terni dall’assemblea: tutto ciò non esiste. Perché il centrodestra si è attenuto alle indicazioni del segretario generale dell’ente, che rappresenta la legge, e le surroghe sono un fatto squisitamente tecnico che di politico non ha nulla. Bandecchi è attento al tema della rappresentanza ma la legge che regola il funzionamento delle Province non l’abbiamo inventata noi. Fossi in lui, aprirei un dialogo costante con la presidente Laura Pernazza per avanzare proposte e coordinare al meglio gli interventi dell’ente sulla città di Terni, finora sicuramente importanti. E’ un tema su cui la presidente Pernazza ha sempre dimostrato grande sensibilità e disponibilità, credo che in questo senso l’apertura al dialogo sia massima».

Soldi da Unicusano: «Tutto in regola»

Restando in ‘zona Bandecchi’, in questi giorni ‘Il Fatto Quotidiano’ ha inserito lo stesso Nevi fra coloro che hanno beneficiato, nell’ultima annualità, di finanziamenti esterni per la propria attività politica: fra questi figurano 25 mila euro ascrivibili ad Unicusano, ergo Stefano Bandecchi. «La campagna de ‘Il Fatto’ – dice il deputato azzurro – si fonda sull’assunto che un partito o un politico siano ‘schiavi’ di chi li finanzia. Per quanto ci riguarda, è esattamente il contrario. Tutto è avvenuto secondo la legge e senza mai dare nulla in cambio. In passato Bandecchi ha creduto in Forza Italia, nel sottoscritto e in diverse altre figure politiche, sostenendole. Oggi, di contro, siamo su posizioni opposte, visto che ha inteso intraprendere un percorso autonomo fuori dal centrodestra. Questa decisione mi è dispiaciuta, non lo nego, perché penso che sia una risorsa e lavorerò perché possa tornare nella nostra area politica. Ma servono valori e progetti comuni: sono il presupposto necessario».

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