di Francesca Torricelli
Ci sono storie che profumano di casa, anche se quella casa non è dove sei nato. La storia di Mohammad Hasan – conosciuto ormai da tutti come Moe – è una di queste. È il racconto di un ragazzo partito dalla Giordania, passato per Beirut, Abidjan e infine approdato a Terni, dove ha trovato una seconda casa.
Oggi Mohammad ha 38 anni, ma il suo viaggio inizia molto prima. A Beirut, nel 2005, apre due negozi da barbiere, il mestiere è già una passione, ma non gli basta. Vuole capire, andare più a fondo. Così parte per l’Africa, per la Costa d’Avorio. È ad Abidjan che scopre quanto il capello sia più di una questione estetica, è cultura, biologia, persino psicologia. Studia, osserva, legge libri in francese e inglese. Inizia ad appassionarsi al cuoio capelluto, alle anomalie, alle tecniche, agli stili.
Nel frattempo, sui social, incontra una ragazza. Metà italiana, metà libanese. Si innamora. Lei è nata a Sondrio, ma vive a Terni con la sua famiglia. Così, nel 2017, a 29 anni, decide di seguirla. La lingua è difficile, ma le sfide sono la sua vera dipendenza. Comincia da zero, lavora come dipendente in cinque saloni della città. Poi si mette a studiare, vuole ottenere la licenza italiana. Nel 2023 apre finalmente il suo negozio ‘Da Moe Barber’. Ma non è finita. La voglia di conoscenza è più forte di tutto. Scopre l’Accademia della Tricologia di Torino e la segue online. Studia giorno e notte, in italiano. In cinque mesi, un tempo record, completa un master che di solito richiede il doppio. Gli esami? Trenta, con lode. È il primo nella storia dell’Accademia a ottenere questo risultato. E oggi è il primo tecnico tricologo specializzato con attestato a Terni, il terzo in tutta l’Umbria.
«Mi sento un po’ ternano ormai – racconta Moe – all’inizio ci siamo ‘annusati’, io e Terni, poi ci siamo piaciuti davvero. La gente mi ha conosciuto, si è fidata e io, per rispetto, ho voluto conoscere questa città, ho studiato la sua storia, la sua gente. Ora, quando sto via per qualche giorno, mi manca. Terni è un po’ anche casa mia». Una casa che lo ha accolto, e che ora lui vuole ripagare. Con studio, passione e professionalità. La stessa che mette ogni giorno nel suo salone. La stessa che lo ha reso un’eccellenza ‘acquisita’, ma profondamente radicata in città. Una storia che profuma di amore, di rinascita, di gratitudine.