Apprezzamento per alcuni temi e perplessità sul raggiungimento dei risultati attesi. Così la Uil dell’Umbria commenta il Documento annuale di programmazione (Dap) 2015 approvato dalla giunta regionale.
Le premesse «Condividiamo lo scenario su cui si insedia il testo, apprezzando la consapevolezza della Regione Umbria in merito agli effetti della crisi su un’ampia parte dei cittadini umbri – dice il segretario, Claudio Bendini – e apprezziamo l’invarianza della pressione fiscale, ma non è sufficiente una maggiore selettività dei finanziamenti, così come non basta dare priorità ai fondi finalizzati a progetti di trasferimento tecnologico per imprese che aderiscono ai Poli d’innovazione».
Altre critiche Secondo la Uil «non si può nemmeno prevedere il riordino degli enti locali e delle aziende partecipate con la sola logica delle ‘amministrazioni integrate’ finalizzate all’efficientamento istituzionale. Non sarà sufficiente neanche una nuova consapevolezza sul ruolo del pubblico nel sostegno alle imprese se, superando il semplice sussidio, non si metterà in atto un nuovo modo di verificare l’efficacia delle azioni al di là della velocità di spesa e della capacità di ‘tiraggio’ dei singoli bandi. Se vogliamo fare un vero salto di qualità dobbiamo puntare a valorizzare le risorse certe che abbiamo, cioè i fondi comunitari, e aumentare la competitività del sistema produttivo umbro e l’efficacia del sistema pubblico locale in termini di minori costi e maggior qualità ei servizi per i cittadini».
Le proposte La sfida, secondo Bendini, «è nell’agire, ovvero nella scelta delle attività da incentivare e nella valutazione in corso d’opera dei risultati ottenuti. Se la Regione vuole realmente coinvolgere le energie migliori del territorio, questi processi devono avere la massima pubblicità. Per monitorare l’uso dei fondi europei e i risultati prodotti deve essere attivato uno specifico spazio di valutazione: o il Tavolo dell’alleanza o un altro apposito spazio di discussione».
La pubblica amministrazione Quella del monitoraggio è la soluzione del sindacato anche rispetto al nodo dell’efficienza nella pubblica amministrazione: «Allo scopo di favorire una maggiore integrazione gli enti e le aziende umbre possono ancora migliorare le loro performance adottando migliori tecniche di gestione, attivando un accurato controllo che ottimizzi ulteriormente le risorse disponibili e un sistema strutturato che valuti la qualità delle prestazioni erogate».