Cassa integrazione in Umbria: 29 milioni in meno per lavoratori

L’analisi della Uil su dati Inps: forte decremento per le buste paga nei primi cinque mesi dell’anno

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Ventinove milioni di euro. Questa la cifra – il periodo preso in considerazione va da gennaio a maggio 2021 – che hanno perso i dipendenti umbri posti in cassa integrazione a causa del Covid: l’analisi è della Uil e si basa su dati Inps con simulazione su una retribuzione lorda annua di 20 mila 980 euro, quella media del settore privato.

La perdita

La Uil spiega che 7,5 milioni di euro riguardano i lavoratori in cassa ordinaria, 2,3 milioni in cassa straordinaria, oltre 10 milioni per coloro con la cassa in deroga ed i restanti 9,1 per Fis e fondi di solidarietà bilaterali. In totale, in Umbria, le ore di cassa integrazione autorizzate nel periodo gennaio-aprile 2021 sono state 18 milioni 647 mila. A livello nazionale la riduzione dello stipendio e i mancati ratei per 13° e 14° hanno alleggerito le buste paga per un 19% di media.

L’allarme

«Anche in considerazione – le parole di Gino Venturi, segretario Uil Umbria – di questi dati drammatici restano intollerabili le lungaggini e i ritardi della pubblica amministrazione, anche in Umbria, nell’utilizzare quelle risorse ed investimenti che potrebbero invece creare occupazione e ridurre l’uso della cassa integrazione». Per Luciano Marini, presidente Caf Uil dell’Umbria, «si corre il rischio che lo sblocco dei licenziamenti stabilito dal Governo possa aggravare ulteriormente la situazione, mentre si sottolinea la necessità di una riforma degli ammortizzatori sociali secondo logiche solidaristiche, del rilancio delle politiche attive del lavoro ma anche adeguati investimenti in formazione e riqualificazione del personale».

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