Lavoro in Umbria: «Grande difficoltà»

Manifestazione regionale a Piediluco. Cgil, Cisl e Uil: «Persa l’identità che ha fatto della nostra regione un luogo bello dove vivere. La fase è critica»

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«Il primo maggio non è solo la festa di un giorno, è un messaggio di centralità del lavoro perché senza lavoro dignitoso non c’è futuro. Anche la nostra Umbria ne ha fortissimo bisogno: siamo in grande difficoltà, la fase è critica, si è persa l’identità che ha fatto della nostra regione un luogo bello dove vivere. E allora, come Cgil, Cisl e Uil continuiamo a chiedere con forza un progetto per l’Umbria, per ridare futuro alle giovani generazioni e permettere loro di restare qui, in questa bellissima terra». Così i tre segretari generali Claudio Bendini (Uil), Ulderico Sbarra (Cisl) e Vincenzo Sgalla (Cgil) durante la manifestazione regionale di mercoledì mattina a Piediluco.

La manifestazione

Il messaggio 

Al centro del discorso dei tre segretari generali la questione europea e le difficoltà regionali: «Del primo maggio – hanno sottolineato – c’è oggi quantomai bisogno, perché il lavoro nel nostro paese è sempre più schiacciato, marginalizzato e frammentato. Se tre lavoratori devono salire in cima a una gru per chiedere il rispetto dei loro diritti, allora è evidente che si è perso il senso del primo articolo della nostra Costituzione: l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro. Occorre ripartire dal lavoro che dà dignità e identità». In merito all’Europa Uil, Cisl e Cgil hanno messo in evidenza che le manifestazioni 2019 sono dedicate all’«Europa dei popoli, non della finanza, un’Europa dell’uguaglianza e della giustizia sociale».

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