di Valeria Alessandrini e Devid Maggiora
Vice segretario Lega Umbria – Segretario Lega Terni
Il risultato del referendum sulla cittadinanza facile agli stranieri dimostra il distacco di certa parte della sinistra ternana nei confronti delle politiche sull’immigrazione del ‘campo largo’. Nella nostra città quasi il 36% ha votato ‘no’ al quesito numero 5, mandando un segnale forte e chiaro: i cittadini non vogliono un’immigrazione senza regole né buon senso, che genera solo insicurezza e tensioni sociali.
Un dato, questo del quesito sulla cittadinanza dopo soli 5 anni, reso ancor più significativo dal fatto che una grandissima parte dei votanti al referendum proviene proprio dall’area di centrosinistra. Questo vuol dire che nemmeno gli elettori tradizionalmente vicini a quelle posizioni condividono più l’approccio ideologico e slegato dalla realtà adottato fino a oggi dalla Schlein, da Conte o da AVS.
I ternani, anche quelli storicamente orientati a sinistra, dicono ‘no’ a politiche migratorie fallimentari e appoggiano la linea della Lega e del Governo di centrodestra, chiedendo sicurezza, regole e una integrazione vera. Questo referendum è un atto di sfiducia verso chi ha ignorato troppo a lungo le reali esigenze delle comunità locali. È tempo di ripartire da criteri di responsabilità, controllo e rispetto per chi vive, lavora e contribuisce onestamente da anni alla crescita della nostra città.
Referendum: in Umbria affluenza al 31%. Stravincono (inutilmente) i ‘sì’