Leonardo alla Cascata, se ne parla su Forbes

La versione web della rivista statunitense pubblica l’articolo del geologo David Bressan sul disegno che raffigurerebbe Marmore e la valle di Terni

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Il disegno ‘8P’ di Leonardo da Vinci – quello che secondo numerosi studiosi, in testa Luca Tomìo, raffigurerebbe la Cascata delle Marmore – come chiave di lettura del profondo studio del genio toscano sugli aspetti geologici. A parlarne è la versione online della rivista statunitense ‘Forbes’, in un approfondito articolo del geologo italiano David Bressan.

«LEONARDO ALLA CASCATA SU INCARICO PAPALE»

Opera realizzata in tempi diversi

Secondo lo studioso, il disegno in cui «molti storici hanno identificato il passaggio raffigurato come la Cascata delle Marmore», sarebbe stato eseguito – in base agli studi ‘forensi’ – in due fasi successive. Analisi al microscopio a luci infrarosse ed ai raggi X hanno rivelato che nell’eseguire la propria opera, custodita nelle Gallerie degli Uffici, Leonardo ha usato due inchiostri molto diversi: «Uno a base di pigmenti di ferro e un secondo in carbonio, quest’ultimo per lo schizzo».

Irrompe la geologia

Aspetti che, secondo Bressan, spingono a pensare che Leonardo da Vinci aggiunse numerosi dettagli ad ‘8P’ solo in un secondo momento. Un paesaggio che il genio avrebbe utilizzato per delineare – con elementi ritenuti assolutamente pertinenti – la propria ricerca geologica, legata anche alle straordinarie capacità ingegneristiche che lo hanno portato a supervisionare la costruzione di imponenti opere idrauliche fra l’Appennino e la Pianura Padana.

L’ipotesi

Rispetto all’opera ‘umbra’, l’ipotesi – stante l’accuratezza di alcuni dettagli – è che abbia abbozzato la Cascata delle Marmore, salvo poi aggiungere gli strati di roccia, esito degli approfondimenti e delle competenze acquisite in anni di osservazioni. Leonardo è stato infatti fra i primi naturalisti a comprendere l’origine delle rocce sedimentarie e a riconoscere i fossili come resti pietrificati di organismi viventi.

Corrispondenze fra opera e realtà

«Gli strati nel suo schizzo mostrati sopra la Cascata – osserva il geologo David Bressan – sono geologicamente corretti. Strati di turbidite, formati da valanghe sottomarine e successivamente spinti da forze tettoniche sopra il mare, sono comunemente individuati negli affioramenti rocciosi dell’Appennino e sono sottili in fondo e spessi nella parte superiore, a causa delle diverse velocità di sedimentazione».

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