Leonardo alla Cascata, Vinci fa ‘catenaccio’

La battaglia fra Tomìo e Vezzosi sul disegno del genio al momento è in parità, ma dalle Gallerie degli Uffizi sono favorevoli ad un percorso di ricerca incrociata

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di Francesca Torricelli

C’è la Cascata delle Marmore e la valle di Terni o la Valdinievole in Toscana in quel disegno di Leonardo da Vinci? La ‘battaglia’, quella tra lo storico d’arte Luca Tomìo e Alessandro Vezzosi, il direttore del Museo Ideale Leonardo da Vinci, va avanti da più di un anno e mercoledì, al Salone dell’arte e del restauro di Firenze, non se le sono certo mandate a dire.

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Nuovi percorsi Il convegno di apertura della sesta edizione del Salone dell’arte e del restauro di Firenze, ‘Verso l’anno di Leonardo: carte e terre – Il Codice sul volo degli uccelli, i paesaggi disegnati’, Palazzo dei congressi di Firenze, è stato aperto da una lettere scritta da Cristina Acidini (presidente dell’Accademia delle arti del disegno), assente a causa di un problema di salute: «Con entusiasmo e curiosità, se non fossi bloccata dalle conseguenze di un infortunio, avrei preso parte a questo incontro che porta all’attenzione del pubblico per la prima volta a Firenze un argomento ‘leonardiano’ così affascinante e dibattuto. Fin dall’inizio del suo lavoro – sull’ipotesi che sposta dalla Toscana all’Umbria lo scenario del celebre disegno ‘8P’ di Leonardo da Vinci – Luca Tomìo ha voluto tenermi informata e condividere la soddisfazione di aver ottenuto l’incoraggiamento e l’assenzo di uno specialista quale Francesco Scoppola. Certo la diversa identificazione presenta aspetti ancora non risolti, ma al tempo stesso apre a nuovi e suggestivi percorsi».

FEDERICO BONA GALVAGNO: «QUELLA E’ LA CASCATA» – IL VIDEO

«Merita approfondimenti» Luigi Carlini (presidente della fondazione Carit) presente al convegno, ha sottolineato «l’entusiasmo nel sostenere l’intuizione di Tomìo che secondo noi merita un approfondimento scientifico ti tipo storico-archivistico. La Fondazione con più atti ha sostenuto e apprezzato lo studio di Tomìo ed è disponibile ad identificare ulteriori approfondimenti». Anche il vicepresidente della Regione Umbria, Fabio Paparelli, a Firenze ha detto di essere «orgoglioso di questa scoperta, un’opportunità straordinaria di rileggere la storia giovanile di Leonardo e i rapporti con la nostra terra. Genio e spirito che si incontrano nel cammino di San Francesco. Uno scenario suggestivo che va esplorato fino in fondo, senza chiuderci nei nostri confini amministrativi, ma come promozione delle terre umbre e toscane». Al Palazzo dei congressi è inoltre intervenuto Sandro Corsi (in rappresentanza dell’Ati che gestisce i servizi turistici della Cascata delle Marmore), ribadendo di essere «a completa disposizione per chiunque, non solo Luca Tomìo, volesse fare nel nostro territorio e in particolare alla Cascata qualunque tipo di studio, ricerca e approfondimento scientifico». Secondo la CoopSociale Actl, intervenuta con una nota a margine del convegno, «la minuziosa relazione, accompagnata da argomentazioni di assoluto valore, di Tomìo, hanno trovato però da parte di Vezzosi una chiusura totale nel riconoscere tale scoperta con argomentazioni non avvalorate da una attenta ricerca. Sandro Corsi, infatti, nel suo intervento ha sottolineato come l’assoluta certezza sia assolutamente antitetica a qualunque ricerca. Alla fine, l’obiettivo del riconoscimento del lavoro sin qui svolto da Luca Tomio è stato sicuramente raggiunto infatti, la dottoressa Marzia Faietti ha dato il suo benestare alla continuazione delle ricerche».

LE INTERVISTE A FABIO PAPARELLI E LUIGI CARLINI – IL VIDEO

E poi, la battaglia Da una parte Luca Tomìo, che afferma che «nel foglio ‘8P’ degli Uffizi Leonardo ha sostanzialmente ‘fotografato’ la Cascata delle Marmore, chiunque lo può appurare con i propri occhi. In quel disegno c’è la raffigurazione di una porzione della Diocesi di Terni, determinato dal ‘montaggio’ del disegno. Nella parte destra, infatti, abbiamo la Cascata e nella parte sinistra ciò che si apre alle spalle della Cascata, cioè la valle di Terni con Papigno, l’altura di Colleluna e i monti Martani». Dall’altra parte Alessandro Vezzosi che sostiene, invece, che «il disegno di Leonardo del 5 agosto 1473 raffigura la Valdinievole e il Padule di Fucecchio nei dintorni di Vinci in Toscana. Al centro la visione del paesaggio è più riconoscibile, a sinistra l’architettura, per quanto idealizzata, evoca i numerosi castelli del Montalbano e anche il fianco roccioso sulla destra è in sintonia con la Valdinievole. Non vi sono ragioni per riferire il disegno al paesaggio della Cascata delle Marmore, anche perché ha assunto la configurazione odierna in tempi successivi alla data del disegno. Ritengo che il problema non sussista». Ma Tomìo incalza: «La sua ipotesi è del tutto insostenibile e, a differenza della mia, indimostrabile scientificamente».

LA SINTESI DELL’INTERVENTO DI LUCA TOMìO – IL VIDEO

Un po’ di mistero Ci ha pensato Marzia Faietti, coordinatrice della Divisione educazione e ricerca e del gabinetto dei disegni e delle stampe delle Gallerie degli Uffizi, a mettere un po’ di pace. «Il disegno ‘8P’ di Leonardo è un manifesto programmatico che riassume il senso di una ricerca solitaria, diversa, alternativa. Leonardo nei suoi disegni vuole ritrarre ciò che esiste nella realtà e suggerire ciò che si percepisce di quella realtà. Non necessariamente disegna difronte alla natura, ma rielabora degli appunti presi sul campo. Leonardo era un sognatore rivoluzionario, ma aveva le idee molto chiare: ‘Il disegno fa molte più cose di quanto non faccia la natura’, diceva». Marzia Faietti, concludendo, ha chiesto che «le discussioni siano mantenute all’altezza della profonda elevatezza che aveva Leonardo. Non cercate troppe risposte, tenete un margine di mistero, è quello che voleva Leonardo. Gli artisti insegnano la contraddizione».

Ricerca incrociata Per finire Marzia Faietti ha sottolineato che dalle Gallerie degli Uffizi «non è stata sposata nessuna delle due teorie» e di essere «favorevole ad un percorso di ricerca incrociata. Intanto, però, vorrei annunciare che nel 2019, nel cinquecentesimo anniversario della morte del genio, il disegno di Leonardo sarà esposto per cinque mesi a Vinci e per cinque mesi alla Galleria Nazionale dell’Umbria a Perugia». Per il momento, quindi, il match fra Tomìo e Vezzosi è in parità tanto che i due, alla fine della giornata si sono salutati con una corretta stretta di mano.

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