di Giovanni Cardarello
Tanto tuonò che piovve. La madre di tutte le battaglie nella Sanità della Regione Umbria, lo smaltimento delle liste di attesa delle prestazioni sanitarie, si trova a fare i conti con un problema inatteso, forse imprevisto verosimilmente sotto stimato, l’altissimo numero delle PdT in coda.
Parliamo delle prestazioni erogate nei cosiddetti “percorsi di tutela”, le prestazioni di prevenzione sanitaria più importanti ovvero le risonanze magnetiche, le Tac, le elettromiografie, i polisonnogramma, le visite oculistiche, le prestazioni pneumologiche, quelle dermatologiche, le visite allergologiche, le visite ginecologiche, per non tacere delle visite geriatriche per valutare le situazioni di disabilità e infine le visite nutrizionali, le dietologiche, le foniatriche, le gastroenterologiche e i breath test.
Solo nell’USL Umbria 1, come riporta l’edizione oggi in edicola del Messaggero in un articolo a firma Egle Priolo, sono poco meno di 18.000 e si stima che siano almeno 6000 quelle nell’USL Umbria 2. Una coda importante che rischia di far mancare l’obiettivo dello smaltimento completo delle liste di attesa entro il 31 dicembre 2024. Motivo per cui, in aderenza al Piano operativo strutturale di recupero delle liste di attesa 2024, predisposto con la delibera della giunta regionale numero 800, l’USL Umbria 1 ha pubblicato sul proprio sito ufficiale un avviso di manifestazione di interesse rivolto ai «soggetti privati accreditati, convenzionati e convenzionabili con i quali sottoscrivere accordi contrattuali per l’acquisizione di prestazioni di specialistica ambulatoriale in PdT».
L’avviso è emesso per i distretti di Perugia, Assisi, Media Valle del Tevere, Trasimeno, Alto Tevere e Alto Chiascio. L’eventuale contrattualizzazione sarà valida fino al 31 dicembre 2024. Sempre Il Messaggero anticipa che l’Usl Umbria 2 è pronta a pubblicare un avviso simile per le zone del folignate, dello spoletino e del ternano, con l’obiettivo, peraltro già declinato dal piano regionale, di «Recuperare nel più breve tempo possibile tutte le prestazioni già inserite nei PdT e quelle di nuova genesi, in base ad un criterio di prossimità».
Permettere quindi ai pazienti di svolgere la prestazione il più vicino a possibile alla propria residenza evitando cosi il cosiddetto turismo sanitario. E il tutto nel bel mezzo della campagna elettorale per le elezioni regionali, una campagna che inevitabilmente avrà la Sanità dell’Umbria al centro del dibattito e l’azzeramento, o meno, delle liste sanitarie come fiore l’occhiello o come buco nero da evidenziare nei confronti del proprio contendente. La corsa contro il tempo è iniziata